Codice dei contratti: Arriva il disegno di legge delega

Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri un disegno di legge di delega al Governo in materia di contratti pubblici

di Paolo Oreto - 01/07/2021

Nel paragrafo relativo alla “Semplificazione in materia di contratti pubblici” del Piano Nazionale di ripresa e resilienza si legge che l’obiettivo è quello della semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni per l’efficiente realizzazione delle infrastrutture e per il rilancio dell’attività edilizia; si tratta di aspetti essenziali per la ripresa a seguito della diffusione del contagio da Covid-19 e, tra l’altro, sempre nel PNRR è precisato che tale semplificazione deve avere a oggetto non solo la fase di affidamento, ma anche quelle di pianificazione programmazione e progettazione.

Misure urgenti e misure a regime

Le modalità di attuazione di quanto previsto nel PNRR sono quelle di misure urgenti già adottate con il decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77 e di misure a regime che devono essere adottate utilizzando lo strumento della legge delega.

Approvato il ddl delega sul Codice dei contratti

Il Consiglio dei Ministri di ieri 30 giugno, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, ha approvato un disegno di legge di delega al Governo in materia di contratti pubblici.

Stretto legame tra normativa nazionale e direttive europee

Il testo punta ad un più stretto legame tra normativa nazionale e direttive europee, prestando una particolare attenzione alla qualificazione delle stazioni appaltanti con il potenziamento e la specializzazione del personale. Inoltre, in coerenza con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e con i principi di sostenibilità economica, sociale e ambientale, le norme da adottare dovranno assicurare efficienza e tempestività nell’affidamento, la gestione e l’esecuzione di contratti e concessioni; tempi certi per le procedure di gara, per la stipula dei contratti e la realizzazione degli appalti, comprese le opere pubbliche che dovranno essere sempre più orientate all’innovazione e alla sostenibilità; il rafforzamento della qualificazione delle stazioni appaltanti. Massima semplificazione delle procedure.

È prevista la massima semplificazione delle procedure per gli investimenti in tecnologie verdi e digitali e per l’innovazione e la ricerca, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, così da aumentare il grado di eco-sostenibilità degli investimenti pubblici. È previsto, inoltre, l’inserimento nei bandi di gara di clausole sociali e ambientali come requisiti necessari o premiali dell’offerta al fine di promuovere la stabilità occupazionale, l’applicazione dei contratti collettivi, le pari opportunità generazionali e di genere.

Piena digitalizzazione e informatizzazione delle procedure

Al fine di abbreviare i tempi delle gare, sono previste una piena digitalizzazione e informatizzazione delle procedure, la riduzione degli oneri amministrativi ed economici a carico dei partecipanti e strumenti per diminuire il contenzioso sull’affidamento ed esecuzione degli appalti.

Sistemi di qualificazione degli operatori ed offerte anomale

Saranno verificati, anche attraverso l’uso di banche dati a livello centrale, i sistemi di qualificazione degli operatori di settore e della loro effettiva capacità di realizzare le opere oggetto di gara, delle competenze tecniche e professionali e del rispetto della legalità, compresi gli aspetti legati alla tutela del lavoro e alla prevenzione e contrasto alle discriminazioni di genere. Si introducono anche specifiche disposizioni per la verifica delle offerte anomale e l’individuazione dei casi in cui le stazioni appaltanti possano ricorrere al criterio del prezzo più basso d’offerta e all’affidamento congiunto della progettazione e dell’esecuzione dei lavori. Si estendono e rafforzano i metodi di risoluzione delle controversie alternativi a quello giurisdizionale, per evitare di allungare i tempi di realizzazione delle opere e allo stesso tempo alleggerire i tribunali dai contenziosi.

Semplificazione delle forme di partenariato pubblico-privato

Infine, si semplificano e ampliano le forme di partenariato pubblico-privato, in particolare riguardo alla finanza di progetto, per attirare investitori professionali.

Principi e criteri direttivi previsti nel PNRR

In verità il testo del disegno di legge delega non ancora noto dovrebbe rispettare quanto previsto nel PNRR e dovrà contenere principi e criteri direttivi tra i quali:

  • Riduzione e razionalizzazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni;
  • recepimento delle direttive europee, integrate in particolare là dove non immediatamente esecutive;
  • previsione della disciplina applicabile ai contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria, nel rispetto dei principi di concorrenzialità e trasparenza;
  • piena apertura e contendibilità dei mercati;
  • previsione di specifiche tecniche relative alle gare da espletare, soprattutto in relazione a beni e strumenti informatici e componenti tecnologici, che garantiscano parità di accesso agli operatori e non costituiscano ostacolo alla piena attuazione del principio di concorrenza;
  • riduzione degli oneri documentali ed economici a carico dei soggetti partecipanti alle procedure di evidenza pubblica;
  • individuazione espressa dei casi nei quali è possibile ricorrere alla procedura negoziata senza precedente pubblicazione di un bando di gara;
  • precisazione delle cause che giustificano la stipulazione di contratti segretati o che esigono particolari misure di sicurezza e specificazione delle relative modalità attuative;
  • individuazione dei contratti esclusi dall’ambito di applicazione dei decreti legislativi e di discipline specifiche per particolari tipologie di contratti pubblici in ragione della peculiarità del loro contenuto;
  • previsione di misure volte a garantire la sostenibilità energetica e ambientale e la tutela della salute e del lavoro nell’affidamento dei contratti;
  • regolazione espressa dei casi in cui le stazioni appaltanti possono ricorrere, ai fini dell’aggiudicazione, al solo criterio del prezzo o del costo, inteso come criterio del prezzo più basso o del massimo ribasso d’asta;
  • realizzazione di una e-platform ai fini della valutazione della procurement capacity;
  • revisione della disciplina dell’appalto integrato, con riduzione dei divieti;
  • revisione della disciplina del subappalto;
  • tendenziale divieto di clausole di proroga e di rinnovo automatico nei contratti di concessione;
  • rafforzamento delle strutture pubbliche per il controllo sulle opere stradali e ferroviarie, fermi restando gli obblighi di controllo tramite strutture indipendenti e quello di manutenzione a carico del concessionario, con le relative conseguenti sanzioni in caso di inadempimento;
  • rafforzamento degli strumenti di risoluzione delle controversie alternativi alle azioni dinanzi al giudice.

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