Consulenze a titolo gratuito: l'efficienza secondo le Pubbliche Amministrazioni

Il bando di un Comune porta alla ribalta una questione spinosa. Possibile che gli sprechi si riducano solo affidando incarichi gratuiti ai professionisti?

di Redazione tecnica - 21/10/2022

Ci sarebbe da ridere, ma in realtà c’è solo da piangere. E in ogni caso, strappa un sorriso amaro la lettura dell’Avviso pubblico di manifestazione di interesse pubblicato sul sito del Comune di Vittoria, relativo al conferimento di incarichi di consulenza per la risoluzione delle problematiche tecniche e logistiche dei lavori del teatro comunale.

Il bando a titolo gratuito: quando la professionalità non si paga

Perché l’incarico, da conferire a professionista iscritto all’albo – non è dato sapere quale, nello specifico - verrà affidato solo sulla base di “consolidata e qualificata esperienza e/o di lavoro, maturata negli ambiti e nella materia individuata nel bando”, ma assolutamente a titolo gratuito, come ribadito in più punti dell’avviso stesso.

Questo però a fronte dell’esigenza, da parte dell’Amministrazione Comunale, “di usufruire di un supporto tecnico ad elevato contenuto specialistico nelle materie comunque riconducibili alle funzioni attribuite agli enti locali, avvalendosi di professionalità altamente qualificate in grado di coniugare competenze tecniche ed esperienze di lavoro, attraverso incarichi di consulenza a titolo gratuito, aI fine di migliorare l'efficienza della macchina amministrativa e la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza”.

Se è vero che spesso gli Enti Locali non hanno grandi risorse a disposizione, è altrettanto vero che far lavorare gratis "per garantire l’efficienza della PA e fornire servizi di qualità ai cittadini" equivale a nascondersi dietro a un dito. Troppo spesso si chiedono consulenze tecniche altamente specializzate senza prevedere una retribuzione, nemmeno minima: l’eventuale “determinazione di apprezzamento” che il Sindaco (art. 4 dell’Avviso), potrà adottare al termine dell’incarico non è sicuramente una moneta sufficiente a ripagare esperienza e competenze.

Le dichiarazioni di OICE

Sulla questione è intervenuto il direttore generale di OICE, Andrea Mascolini. “Il nostro Osservatorio gare, implacabilmente e ciclicamente, ci segnala queste chicche (per modo di dire) che dimostrano quanto sia poco considerata l’attività di consulenza, sia essa tecnica o professionale. Lo diciamo da tempo che occorre ripristinare un rapporto equilibrato con le committenze pubbliche, ma qui siamo ben oltre: siamo allo sfruttamento oltre ogni misura di qualsiasi contributo di collaborazione. Per noi il discorso è molto chiaro, se l’amministrazione chiede una consulenza “ad elevato contenuto tecnico e specializzato” o - peggio ancora -  un apporto professionale ad un iscritto ad un albo, è evidente che chi risulterà affidatario non potrà che avere studiato per acquisire queste competenze. Non è cosa degna di un paese moderno che si chieda a qualcuno, neanche alla più umile ma rispettabilissima colf, di prestare gratuitamente la sua collaborazione. Prima di ogni altra considerazione, è semplicemente una questione di dignità e di rispetto. Pace e bene se la Cassazione ha detto, in determinati casi, il contrario: ha sbagliato!".

Equo compenso e riforma del Codice degli Appalti

Continua Mascolini: l"’equo compenso vale sempre, per tutto e per tutti. Vedremo cosa dirà il nuovo Governo sulla riforma del codice appalti, che il Consiglio di Stato sta consegnando. Ci auguriamo che si tenga conto anche di queste chicche nell’attuazione della delega che parla di divieto di prestazione gratuita “salvo eccezioni”, perchè queste e altre situazioni non possono essere considerate eccezioni legittime. In realtà su questa materia non devono esserci eccezioni di sorta, come avevamo chiesto prima della modifica apportata al criterio di delega in commissione". E conclude: "è necessario un segnale netto e chiaro. Lo aspettiamo e lo stanno aspettando tutti i professionisti e le società che operano nel nostro settore dei servizi tecnico-professionali.”

 

 

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