Contributo a fondo perduto: il Fisco sui requisiti per le per attività economiche e commerciali

La risposta dell'Agenzia delle Entrate sul contributo a fondo perduto per attività economiche e commerciali nei centri storici

di Redazione tecnica - 23/04/2021

Catapultiamoci in un centro storico italiano e facciamoci guidare da una guida turistica in questa nuova risposta confezionata ad hoc dall'Agenzia delle Entrate (la n. 264/2021). La guida sostiene di possedere i requisiti per accedere al contributo a fondo perduto previsto per attività economiche e commerciali nei centri storici istituito dal D.L. n.104/2020. Ma vediamo cosa dicono gli uffici.

Cosa dice la norma

Lo scorso anno il Governo ha introdotto, con il D.L. n. 104/2020 un contributo a fondo perduto "ai soggetti esercenti attività di impresa di vendita di beni o servizi al pubblico, svolte nelle zone A o equipollenti dei comuni capoluogo di provincia o di città metropolitana che, in base all'ultima rilevazione resa disponibile da parte delle amministrazioni pubbliche competenti per la raccolta e l'elaborazione di dati statistici, abbiano registrato presenze turistiche di cittadini residenti in paesi esteri: per i comuni capoluogo di provincia, in numero almeno tre volte superiore a quello dei residenti negli stessi comuni; per i comuni capoluogo di città metropolitana, in numero pari o superiore a quello dei residenti negli stessi comuni (cd. centri storici dei comuni capoluogo di provincia o di città metropolitana ad alta densità turistica straniera)".

A chi spetta?

Il contributo spetta "a condizione che l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi riferito al mese di giugno 2020, sia inferiore ai due terzi dell'ammontare del fatturato e dei corrispettivi realizzati nel corrispondente mese del 2019. L'ammontare del contributo è determinato applicando una percentuale, variabile dal 15 al 5 per cento in funzione di ricavi o compensi del periodo d'imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto legge, alla differenza tra l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi riferito al mese di giugno 2020 e l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del corrispondente mese del 2019". In ogni caso, "l'ammontare del contributo a fondo perduto non può essere superiore a 150.000 euro" e questo contributo "è comunque riconosciuto per un ammontare non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche".

I liberi professionisti

La guida turistica ha chiesto agli uffici di poter beneficiare del contributo assimilando il suo lavoro a quello di un'attività d'impresa. Ma, spiegano gli uffici, "l'attività svolta dall'istante, si concretizza in prestazioni di carattere intellettuale o tecnico che non danno luogo ad alcuna organizzazione imprenditoriale e i relativi compensi rappresentano prestazioni professionali svolte senza alcun vincolo di subordinazione e non riconducibili nella sfera delle attività commerciali o ausiliari delle stesse". Quindi il caso analizzato non rientra tra quelli che possono beneficiare di questo contributo a fondo perduto.

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