Covid-19: il Fisco sul credito d'imposta per l'adeguamento degli ambienti di lavoro

L'Agenzia delle Entrate risponde ad un interpello sull'art. 120 del Decreto rilancio relativo al credito d'imposta per l'adeguamento degli ambienti di lavoro.

di Giorgio Vaiana - 14/05/2021

Torniamo ad occuparci del Decreto Rilancio e del credito di imposta per l'adeguamento degli ambienti da lavoro alle misure anti Covid-19. Lo facciamo analizzando la risposta dell'Agenzia delle Entrate n. 322/2021 che risponde ad una società (a prevalente patecipazione pubblica) che gestisce un quartiere fieristico. La società desidera realizzare alcuni interventi per prevenire la diffusione del Covid-19 e chiede se questi possono rientrare nell'agevolazione del credito di imposta. Tra gli interventi, nuove aperture per favorire il ricambio d'aria, un nuovo varco di accesso e la realizzazione di una sala in precedenza dedicata ad altre funzioni.

Cosa ha previsto il decreto Rilancio

Il Governo, per fronteggiare la crisi economica causata dalla pandemia da coronavirus, ha introdotto il Decreto Rilancio (D.L. n.34/2020 convertito in legge n. 77/2020). L'articolo n.120 del decreto ha introdotto un credito di imposta, in misura del 60 per cento (massimo 80 mila euro) per gli interventi sostenuti per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del Covid-19, "destinato ai soggetti esercenti attività d'impresa, arte o professione in luoghi aperti al pubblico".

Interventi agevolabili e investimenti agevolabili

La spese in relazione al credito di imposta si dividono in interventi agevolabili e investimenti agevolabili. Gli interventi agevolabili sono quelli necessari al rispetto delle prescrizioni sanitarie e delle misure finalizzate al contenimento della diffusione del Covid-19 tra cui rientrano quelli edilizi necessari per il rifacimento di spogliatoi e mense, per la realizzazione di spazi medici, di ingressi e spazi comuni, nonché per l'acquisto di arredi di sicurezza. Sono ricompresi in tale insieme gli interventi edilizi funzionali alla riapertura o alla ripresa dell'attività, fermo restando il rispetto della disciplina urbanistica; gli interventi per l'acquisto di arredi finalizzati a garantire la riapertura delle attività commerciali in sicurezza (cosiddetti "arredi di sicurezza"). Gli investimenti agevolabili sono quelli connessi ad attività innovative, tra cui sono ricompresi quelli relativi allo sviluppo o l'acquisto di strumenti e tecnologie necessarie allo svolgimento dell'attività lavorativa e per l'acquisto di apparecchiature per il controllo della temperatura (c.d. termoscanner) dei dipendenti e degli utenti.

Come si usa il credito di imposta

Il credito d'imposta per l'adeguamento degli ambienti di lavoro è utilizzabile esclusivamente in compensazione o, in alternativa, entro il 31 dicembre 2021, può essere ceduto, anche parzialmente, ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successiva cessione del credito. Il caso analizzato rientra tra gli interventi agevolabili. E, come spiega l'Agenzia, "deve trattarsi esclusivamente degli interventi necessari al rispetto delle prescrizioni sanitarie e delle misure finalizzate al contenimento della diffusione del Covid-19; devono essere prescritti da disposizioni normative o previsti dalle linee guida per le riaperture delle attività elaborate da amministrazioni centrali, enti territoriali e locali, associazioni di categoria e ordini professionali". Sono inclusi tra le spese agevolabili tutti i costi relativi ad interventi effettuati sulle strutture esistenti "per i quali risulti dimostrabile che la relativa realizzazione risulti funzionale al rispetto delle misure finalizzate al contenimento della diffusione del Covid-19 e sempre che le spese sostenute rispettino criteri di effettività, pertinenza e congruità considerata la tipologia di attività svolta e i luoghi in cui la stessa viene posta in essere".

I diversi interventi

L'Agenzia, dunque, specifica quali interventi possono essere inclusi nel credito di imposta. Rientrano la realizzazione di nuove aperture per favorire il ricambio d'aria e la realizzazione di una rampa di accesso. Mentre non rientrano nell'agevolazione la ristrutturazione di una sala in precedenza usata per altri motivi.

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