DDL di Bilancio 2024 e ritenute su bonifici parlanti: aumento ingiustificato

Il parere del presidente di Assites, Fabio Gasparini: "intervenire su questa ingiusta e anche controproducente misura, annullandola o riportandola al 4%"

di Redazione tecnica - 31/10/2023

Continuano a destare preoccupazione alcune delle misure previste nell’attuale disegno di legge di Bilancio 2024, come dimostrano le dichiarazioni rilasciate da diversi imprenditori e rappresentanti del settore edilizio.

Bonifici parlanti e ritenute: le critiche al DDL Bilancio

È la volta di Fabio Gasparini, Presidente Assites - Associazione Italiana Tende, Schermature solari e Chiusure Tecniche Oscuranti - che si dice stupito della prima versione della Legge di Bilancio con la quale, all'art. 23, è previsto l'innalzamento , dall'8 all'11% la ritenuta sui bonifici effettuati dal cliente all'impresa inerenti lavori di ristrutturazione che beneficiano o del Superbonus o di un'altra agevolazione edilizia.

Spiega Gasparini che, se Assites aveva a malincuore ma responsabilmente compreso la rimodulazione e le limitazioni al ribasso dei bonus fiscali per le costruzioni, dichiarandolo anche in sede di riunione presso Palazzo Chigi qualche giorno fa per bocca della Presidente Carla Tomasi di Finco (Federazione di cui l’associazione è parte), adesso ritiene di essere “di fronte a un accanimento neanche più giustificato dall’esigenza di evitare l’evasione dacché, da quattro anni a questa parte, vi è la fatturazione elettronica.”

Non scende giù quindi il probabile aumento dell’importo trattenuto o dalla Banca o da Poste per il “costo” del bonifico parlante obbligatorio in questo tipo di pagamenti. “Si tratta in sostanza di un drenaggio di liquidità da parte dell’Erario al quale le imprese dovranno anticipare di fatto l’intero loro margine di guadagno o anche più. Quanto si pensa si possa considerare un margine di guadagno realistico per le imprese del settore? Spesso non si arriva neanche all’11% richiesto, che quindi dovrebbe essere anticipato subito allo Stato”.

Secondo Gasparini, questo modus operandi favorirebbe alcune aziende straniere non aventi organizzazione stabile e soggettività giuridica in Italia e che fruiscono delle agevolazioni senza dover sottostare a questa ritenuta.

La richiesta è quindi, considerato che il ddl di Bilancio va approvato entro fine anno di “intervenire su questa ingiusta e anche controproducente misura, annullandola o tutt’al più riportandolo al 4% com’era in precedenza, se proprio occorre reperire liquidità per l’Erario”, conclude Gasparini.

 

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