Il Decreto Asset è legge, niente proroga per il superbonus 110%

La Camera dei Deputati ha definitivamente votato la fiducia al ddl di conversione del D.L. n. 104/2023 e confermato l'assenza della proroga al superbonus per i condomini

di Redazione tecnica - 06/10/2023

Come atteso, la Camera dei Deputati con 202 voti favorevoli, 128 contrari e 4 astenuti ha votato la questione di fiducia al disegno di legge di conversione del Decreto-Legge 10 agosto 2023, n. 104 (Decreto Asset), nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

La fiducia al Governo

Hanno votato compatti e in modo contrario i seguenti gruppi:

  • AIV-RE;
  • AVS;
  • M5S;
  • PD-IDP.

I gruppi che hanno votato a favore:

  • FDI;
  • FI-PPE;
  • LEGA;
  • NM-M.

Nel gruppo Misto qualche indeciso si è astenuto al voto (4 su 6). Niente spaccature, dunque, tra le forze di maggioranza, nonostante qualche dichiarazione e ordine del giorno abbiano lasciato intendere qualche "voglia" differente dalla linea intrapresa dal Governo (soprattutto relativamente alla richiesta di proroga per i condomini per l'utilizzo del superbonus con aliquota al 110%).

Le misure per il superbonus e la cessione del credito

A questo punto si attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione ma è già chiaro che relativamente alle detrazioni fiscali previste dall'art. 119 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) resta unicamente la proroga per le unifamiliari che, come già previsto dal Decreto Legge n. 104/2023 pre conversione, potranno portare in detrazione al 110% le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023 ma con il vincolo del completamento del 30% dell'intervento complessivo entro il 30 settembre 2022.

Niente proroga per i condomini che, al momento, potranno utilizzare il bonus 110% sulle spese sostenute fino al 31 dicembre 2023 con il già previsto decalage di aliquota disposto all'art. 119, comma 8-bis del Decreto Rilancio per cui si avrà:

  • un bonus 70% sulle spese sostenute nel 2024;
  • un bonus 65% sulle spese sostenute nel 2025.

Altra conferma riguarda la comunicazione all'Agenzia delle Entrate dei crediti indiretti (provenienti cioè da sconto o cessione) che risultino non utilizzabili per cause diverse dal decorso dei termini di utilizzo dei medesimi crediti. Tale circostanza dovrà essere comunicata nel momento in cui la conoscenza dell’evento che ha determinato la non utilizzabilità del credito sia avvenuta prima del 1° dicembre 2023, entro comunque il 2 gennaio 2024, pena sanzione di amministrativa tributaria pari a 100 euro.

La riapertura della cessione del credito di Poste Italiane

Segnaliamo, infine, che nelle more della definizione della legge di conversione del Decreto Asset è arrivata la notizia della riapertura della piattaforma di acquisto dei crediti fiscali di Poste Italiane che riguarda:

  • i soli crediti diretti (maturati cioè dal contribuente in relazione agli interventi effettuati);
  • importi massimi di 50 mila euro per cliente, anche tramite più cessioni, fermo restando che il totale dei crediti ceduti dallo stesso cliente a Poste Italiane, comprensivo di quelli ceduti anteriormente alla data di riapertura del servizio, non può superare il limite di 150 mila euro.
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