Decreto Energia, ANCE non ci sta

Posizione molto critica dell'associazione sull'eliminazione della clausola di proroga o sospensione lavori per l'insostenibile aumento dei prezzi

di Redazione tecnica - 23/03/2022

Il Decreto Energia (D.L. n. 21/2022) non ha lasciato tutti contenti, perché proprio in dirittura d’arrivo ha regalato una doccia fredda in tema di compensazioni previste per i prezzi dei materiali da costruzione. Con tutte le conseguenze del caso: le previsioni su apertura e ultimazione dei cantieri non sono per nulla rosee, soprattutto guardando al PNRR.

Compensazione prezzi: per ANCE inevitabile lo stop al PNRR

Mentre nello schema del decreto era infatti stata prevista una clausola di sospensione e proroga dei lavori legata proprio all’aumento dei prezzi, in attesa delle compensazioni, nel provvedimento definitivo non c’è traccia di questa opzione. L’art. 23 “Revisione dei Prezzi” fa solo riferimento alle domande di accesso alle risorse provenienti dal Fondo per l’adeguamento prezzi, con la possibilità per le imprese di chiedere un anticipo del 50%.

Secondo il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, l'eliminazione della clausola rappresenta un inconcepibile dietrofront del Governo, con cui si concretizza il rischio di stop del PNRR. Spiega Buia: “Quella norma, che peraltro concedeva solo una tregua senza individuare una soluzione duratura, era l’unico strumento a disposizione delle imprese per non abbandonare del tutto i cantieri, vista l’impossibilità di proseguire i lavori con i costi attuali e la scarsità di materiali".

Buia (ANCE): misure in Italia sono poco tempestive

Il raffronto con l’Europa è impietoso: “Non si capisce perché gli altri Paesi hanno affrontato subito con tempestività ed efficacia questa emergenza prezzi, che già da mesi sta crescendo a livello internazionale, emanando norme che consentono erogazioni immediate, mentre da noi sembra impossibile”, ha sottolineato il Presidente Ance.

La situazione è davvero critica, considerato che ad oggi, le imprese stanno ancora aspettando di ricevere i fondi stanziati per il primo semestre 2021, quando per altro i costi delle materie prime erano la metà di quelli di adesso. La proposta? Un intervento efficace sulla falsariga di quello effettuato per fronteggiare il caro energia. Conclude Buia: “Ci vogliono risorse importanti che vanno stanziate subito e tempi più lunghi per la realizzazione delle opere, altrimenti salta tutto. Non siamo noi a dirlo, ma la realtà delle cose ”.

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