Decreto PNRR 2: Ance su silenzio-assenso e semplificazione paesaggistica

Tra i documenti acquisiti in Commissioni 1° e 7° riunite del Senato c'è anche la memoria dell'ANCE con i rilievi sul ddl di conversione del Decreto PNRR 2

di Redazione tecnica - 23/06/2022

Si avvicina il 29 giugno 2022 ovvero la data ultima che avrà a disposizione il Parlamento per la conversione in legge del Decreto Legge 30 aprile 2022, n. 36 (Decreto PNRR 2) che ha l'obiettivo di accelerare e semplificare le procedure connesse al PNRR e rafforzare la capacità amministrativa di vari enti titolari degli interventi.

Decreto PNRR 2: i rilievi dei costruttori

Tra i documenti acquisiti in Commissioni Affari costituzionali e Istruzione riunite del Senato c'è anche la memoria dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) che dopo una valutazione generale e delle proposte sulle singole misure previste nel ddl di conversione del Decreto PNRR 2, fa delle ulteriori proposte che riguardano:

  • il silenzio assenso tra amministrazioni e sportelli unici;
  • nuove semplificazioni per l’autorizzazione paesaggistica;
  • l'incentivazione al riuso dei suoli rendendo più sostenibile il procedimento per la bonifica;
  • le opere a rete e la suddivisione in lotti quantitativi;
  • il collegio consultivo tecnico sotto-soglia;
  • la crisi d’impresa/composizione negoziata e definizione di insolvenza incolpevole;
  • la detassazione e decontribuzione maggiorazioni retributive per lavoratori pnrr-pnc.

Silenzio assenso tra amministrazioni e sportelli unici

Nell’ottica della semplificazione dei procedimenti che interessano cittadini e imprese e della celere attuazione del PNRR, Ance ritiene opportuno estendere il silenzio assenso fra pubbliche amministrazioni (art. 17-bis Legge 241/1990) anche ai rapporti fra p.a. che avvengono nell’ambito dello Sportello Unico dell’Edilizia e dello Sportello Unico delle attività produttive, che, su input dei soggetti privati, devono interpellare altre pubbliche amministrazioni.

Semplificazioni per l’autorizzazione paesaggistica

Per un periodo temporale predeterminato correlato all’attuazione del PNRR, Ance propone di snellire i procedimenti di acquisizione delle autorizzazioni paesaggistiche, in quanto altamente complessi a causa del fatto che la competenza è attribuita a due amministrazioni e cioè Regione (o Comune o altro organo delegato) e Soprintendenza.

La proposta prevede che le autorizzazioni paesaggistiche "ordinarie" (regolate dall’art. 146 del D.lgs. 42/2004) siano affidate direttamente alle valutazioni della Soprintendenza, senza appesantimenti procedimentali preliminari derivanti dal ruolo co-decisorio affidato all’altra amministrazione (Regione che in genere delega il Comune).

Per le autorizzazioni "semplificate" (disciplinate dal Dpr 31/2017), relative ad interventi minori, di scarsa rilevanza paesaggistica, il compito è invece affidato prioritariamente all’ente sub-delegato dalla Regione (in genere il Comune), ferma restando comunque la possibilità per la Soprintendenza, entro 30 giorni dal ricevimento degli atti, di opporsi al rilascio dell’autorizzazione prima del pronunciamento finale dell’amministrazione procedente.

Per entrambe le tipologie di istanze si prevede la formazione del silenzio-assenso, rispettivamente entro 60 ed entro 45 giorni.

Collegio consultivo tecnico sotto-soglia

Il contenzioso, sia in fase di gara che in quella esecutiva, rappresenta una delle criticità generale del sistema di realizzazione dei lavori pubblici.

Ance sottolinea l’importanza di potenziare gli strumenti di tutela alternativi al contenzioso giudiziario, nell’ottica di risolvere in tempo utile eventuali contenziosi che dovessero originarsi in sede di esecuzione dei lavori.

In questo contesto, l’istituto del Collegio Consultivo Tecnico rappresenta una delle più importanti novità introdotte da ultimo, per addivenire in tempi rapidi al superamento delle controversie che possono sorgere in corso d’esecuzione, e cosi giungere celermente alla realizzazione delle opere.

È interesse generale, pertanto, che tale strumento diventi pienamente operativo e trovi un’applicazione generalizzata per tutti gli appalti di lavori, senza distinzioni in ragione degli importi, anche perché la stragrande maggioranza dei contratti pubblici affidati in Italia sono di importo inferiore alla soglia di rilevanza comunitaria.

In tale ottica, la proposta emendativa è finalizzata a rendere obbligatoria la nomina del Collegio consultivo tecnico anche per gli appalti sotto la soglia comunitaria, nonché a chiarire quale siano i compiti e le funzioni che lo stesso può svolgere, per la rapida risoluzione delle controversie che possono sorgere in fase di esecuzione.

In allegato il documento integrale con i rilievi di Ance al Senato.

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