Decreto PNRR: punti di forza e di debolezza secondo ANCE

Rimodulazione fondi, ritardo nei pagamenti degli operatori, sicurezza sul lavoro: tutti i temi affrontati dall'Associazione in audizione presso la Commissione Bilancio alla Camera

di Redazione tecnica - 14/03/2024

È iniziato il valzer delle audizioni per la conversione in legge del D.L. n. 19/2024 (c.d. “nuovo Decreto PNRR") e sicuramente di particolare peso è quella svolta da ANCE, che ha toccato temi importanti, quali la ricollocazione delle risorse del Piano, la celerità e la semplificazione delle procedure, la sicurezza nei cantieri.

Risorse, semplificazione, sicurezza: ANCE in audizione sul Decreto PNRR

A parlare a nome dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili è stato il Vicepresidente alle Relazioni Industriali e Affari Sociali, Carlo Trestini, che ha evidenziato, nell’apertura dell’intervento, il ruolo svolto dal decreto nel chiudere la fase di revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, iniziata circa un anno fa, per avviare quella finale di attuazione, assicurandone la piena realizzazione entro il 2026, quantomeno per la parte finanziata con le risorse dell’Unione europea.

Proprio in termini di risorse, ANCE ha evidenziato come nonostante il definanziamento, alcuni interventi abbiano trovato copertura per un importo pari a 12,3 miliardi di euro. Si tratta di investimenti medio-piccoli dei comuni e di importanti progetti di rigenerazione urbana, tra i quali quelli previsti nei Piani Urbani Integrati.

Le criticità del Decreto

Destano però preccupazione però per alcune scelte operate nell’ambito del decreto:

Si rischia di depotenziare la strategia pluriennale di rilancio degli investimenti, rinviandone alcuni oltre l’orizzonte del 2026, tagliando alcuni fondi pluriennali destinati alle infrastrutture e introducendo meccanismi di riprogrammazione e/o definanziamento, che ANCE ha definito pressocché automatici, degli investimenti che registreranno ritardi nei cronoprogrammi per liberare risorse in futuro. Secondo l’Associazione, l’introduzione di tali meccanismi accresce il rischio di riduzione degli investimenti in un contesto di politiche di bilancio restrittive, con il ritorno del Patto di stabilità.

Si lamentano inoltre alcuni ritardi di attuazione, legati ai pagamenti della PA e alle semplificazioni procedurali: in particolare, sono aumentati i ritardi di pagamento alle imprese di costruzioni e l’Ance riceve ogni giorno segnali di allarme di ulteriori rallentamenti. Per rispettare le stringenti scadenze del PNRR è invece indispensabile che le imprese siano pagate tempestivamente.

Inoltre, interventi organizzativi come la creazione di una task force per i Ministeri o un Tavolo tecnico per i comuni che si adopereranno per regolarizzare i tempi di pagamento delle amministrazioni ancora in difficoltà, non risolvono le problematiche rilevate nei cantieri. Sul punto, si propone che la maturazione dello stato di avanzamento dei lavori da cui far scattare il pagamento debba sempre avvenire secondo la tempistica contrattuale e comunque con una cadenza mensile (c.d. “SAL mensili”), così come è indispensabile introdurre nuove misure in grado di assicurare ai soggetti attuatori la liquidità necessaria per pagare regolarmente.

Sulle semplificazioni procedurali ANCE evidenzia l'assenza di nuove soluzioni strutturali alle lungaggini burocratiche che ancora caratterizzano la realizzazione delle opere pubbliche in Italia, tranne l’ampio ricorso a Commissari straordinari e, a discrezione del Governo, a procedure derogatorie, paradossalmente anche rispetto al Codice degli appalti entrato in vigore meno di un anno fa e alle stesse regole acceleratorie previste per il PNRR.

Non solo: secondo l’Associazione l’introduzione di una clausola di responsabilità sulla spesa rischia di scaricare tutta la responsabilità sui soggetti attuatori, deresponsabilizzando tutti gli altri enti coinvolti.

Gli aspetti positivi del Decreto

Promosse invece le previsioni con cui si introducono le semplificazioni amministrative per realizzare nuove residenze universitarie rigenerando il patrimonio edilizio esistente, ma è necessario chiarire i numerosi dubbi interpretativi e eliminare le forti incoerenze con l’attuale disciplina edilizia e paesaggistica per non vanificare gli effetti della semplificazione (es. titolo edilizio e obbligo parere Sovrintendenza in caso di cambi d’uso su immobili vincolati).

Altra norma di impatto postivo è quella sulla conferenza di servizi “accelerata” che bisognerebbe rendere stabile per tutte le opere in futuro, così come le semplificazioni in merito alle procedure di autorizzazione sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per le opere rientranti nel PNRR che per gli interventi di ricostruzione nei territori colpiti dagli eventi sismici del 2009 e del 2016.

Spiega ANCE che il decreto dovrebbe invece essere l’occasione per introdurre quelle misure necessarie ad assicurare il rispetto delle stringenti tempistiche legate alle opere del PNRR, con particolare riferimento a quegli interventi prodromici all’esecuzione delle opere vere e proprie, per esempio il parere di VIA e la disciplina delle terre e rocce da scavo.

Relativamente alle misure in tema di lavori pubblici, è decisamente positivo il giudizio sulla proroga di un anno del sistema di controgaranzia SACE, finalizzato ad aumentare la capacità di erogazione delle garanzie necessarie per la partecipazione e per l’esecuzione degli appalti pubblici.

Una misura che invece è necessario includere nel decreto riguarda gli strumenti di deflazione del contenzioso, in particolare sui compensi dei componenti del Collegio Consultivo Tecnico, affinché il CCT torni ad avere costi ragionevoli, a vantaggio di entrambe le parti.

Sicurezza sul lavoro: rivedere la patente a crediti

Capitolo a parte, l'art. 29 del Decreto. Pur condividendo la finalità del D.L. n. 19/2024 di contrastare il gravissimo problema degli infortuni sul lavoro, l’Ance esprime perplessità rispetto all’introduzione della c.d. patente a crediti, ritenendo che quest’ultima non possa costituire uno strumento efficace a tale scopo.

Più efficace è invece la qualificazione di tutte le imprese e lavoratori autonomi che operano in cantiere, nonché il riconoscimento della formazione delle “16 ore – Moduli Integrati per Costruire in Sicurezza” del Formedil a tutti i lavoratori, compresi i lavoratori autonomi, indipendentemente dal settore di appartenenza, che operano in cantiere. A questo proposito, si ritiene positiva e coerente l’esclusione, dall’ambito di applicazione della patente a crediti,delle imprese in possesso dell’attestazione SOA.

In ogni caso, la disciplina della patente a crediti andrebbe modificata sotto vari profili, coinvolgendo anche quelli che nel cantiere svolgono lavori non edili. Inoltre vanno inserite delle misure premiali che tengano conto, tra l’altro, degli investimenti in prevenzione delle imprese, della loro storicità e del numero dei dipendenti.

Infine l’Associazione chiede che il sistema di sanzioni introdotto in materia di verifica della congruità in edilizia sia applicato sempre quando c’è l’obbligo di congruità, ovvero per tutti gli appalti pubblici e nei lavori privati sopra i 70 mila euro. Da questo punto di vista, per ANCE le soglie più elevate per l’applicazione delle sanzioni, indeboliscono le misure a contrasto del lavoro irregolare e del dumping contrattuale nel comparto delle costruzioni e quindi rappresenta un passo indietro anche sulla sicurezza dei cantieri.

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