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Formazione RUP: risorse ancora inadeguate

I dati dell’indagine condotta da ASSORUP: ad ogni funzionario destinati solo 8 euro l'anno, in spregio a quanto previsto dal Codice Appalti

di Redazione tecnica - 08/05/2024

Quanto spendono le Stazioni Appaltanti per la formazione di funzionari e dirigenti? Poco, sembrerebbe la risposta, guardando i risultati dell’indagine conoscitiva di ASSORUP,  presentata in conferenza stampa al Senato.

Formazione RUP: violato il Codice dei Contratti?

Un’iniziativa nata proprio con l’obiettivo di proporre un confronto sulla strategia per la professionalizzazione dei soggetti che ricoprono questo rilevante incarico per il funzionamento del settore pubblico, considerato che lo stesso Codice dei contratti prevede che una quota di ogni affidamento sia destinata alla crescita delle competenze degli addetti ai lavori. Una disposizione che viene palesemente violata, tenendo conto anche dell’esiguità dei fondi statali.

Un numero su tutti: ben il 40% delle Stazioni appaltanti coinvolte nell'indagine ha dichiarato di non impiegare risorse, in violazione appunto dell'art. 45 del Codice dei contratti pubblici. "Invitiamo Parlamento e Governo ad approfondire i dati raccolti per mettere in atto una concreta strategia professionalizzante. Anche per questo confermiamo la disponibilità a contribuire al Piano Nazionale gestito dal MIT dove occorre fare scelte innovative e maggiormente efficaci nell'interesse dei RUP", ha affermato il Presidente di ASSORUP, avv. Daniele Ricciardi.

Nel 2024 lo Stato ha messo a disposizione 1,3 milioni di euro che, divisi per il numero dei RUP (quasi 160 mila) determina un dato allarmante: 8,15 euro all’anno per formare ciascun funzionario pubblico che gestisce contratti per un ammontare complessivo di circa quasi 400 miliardi di euro.

Emerge quindi con chiarezza che “lo Stato non investe sui RUP con risorse adeguate e le Stazioni Appaltanti violano palesemente le previsioni del Codice sulle somme da destinare alla professionalizzazione". Conclude il Presidente Ricciardi: "Con questi presupposti appare assai poco credibile garantire adeguate capacità per gestire le procedure ed i contratti che soddisfi l’interesse pubblico, le attese del mercato e spendere bene i soldi dei cittadini".

 

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