Gare PNRR per servizi tecnici: il report trimestrale OICE

Solo 80 gare in tre mesi, con un miglioramento a dicembre. Secondo Scicolone il project management delle procedure avrà un ruolo fondamentale

di Redazione tecnica - 24/01/2022

OICE, l’Associazione delle società di ingegneria, architettura aderente a Confindustria, ha pubblicato il report trimestrale di relativo alle gare PNRR per servizi tecnici, elaborato esaminando i bandi e avvisi di gara emessi fra ottobre e dicembre 2021.

Gare PNRR per servizi tecnici: i dati OICE

Nell'ultimo trimestre 2021 sono state rilevate dall'Ufficio studi OICE 80 gare per affidamenti di servizi tecnici e di supporto alle stazioni appaltanti e ad appalti di servizi con lavori (appalti integrati) per un valore di 185 milioni, di cui 119,5 relativi alla sola progettazione (valore calcolato considerando la quota parte di progettazione negli appalti integrati e la quota di progettazione affidata unitamente alla direzione dei lavori).

Viene registrata una forte accelerazione a dicembre con 67 gare. L'affidamento di queste attività è propedeutico alla successiva realizzazione di lavori per un importo pari a 4,2 miliardi di euro.

Di queste 80 gare, circa 60 hanno importi superiori a 139.000 euro, soglia al di sotto della quale si può procedere con affidamenti diretti in virtù della norma del decreto 77/2021, che OICE non condivide per i rischi connessi alla riduzione delle tutele di trasparenza e concorrenza e perché non tutela sotto il profilo qualitativo progettuale.

Nel commentare i dati, il Presidente OICE, Gabriele Scicolone ha evidenziato che “Il 2022 deve diventare l’anno delle gare se si vuole poi avere il tempo di progettare e di realizzare le opere, in considerazione del fatto che nei casi migliori, quando una gara di progettazione viene fatta speditamente, si arriva a stipulare il contratto in circa 6/7 mesi dalla pubblicazione del bando, salvo contenziosi, ovviamente; poi il progetto va fatto, approvato e messo a base di gara per affidare alle imprese i lavori, che poi andranno collaudati”.

Se cinque anni potranno essere sufficienti per alcune opere, come scuole e case della salute, in caso di opere complesse o di contenziosi in una delle procedure di gara il rischio di sforare non è irrilevante.  Da questo punto di vista OICE suggerisce l’introduzione di un obbligo di durata massima delle gare, di due o quattro mesi , come già previsto dal Decreto Semplificazioni n. 76/2020.

Richiesta di supporti esterni per RUP e gestione delle procedure

I dati del report sottolineano anche la richiesta di supporti esterni per i RUP e per la gestione delle procedure (23 gare per 21 milioni): questo perché le stazioni appaltanti non sempre sono in grado di seguire con risorse qualificate e specializzate l’attuazione delle procedure.

Dal monitoraggio risulta che sono 34 le procedure relative ad attività quali la direzione lavori, di collaudo e di supporto ai RUP, fra cui 23 indirizzate all’acquisizione di supporto al Rup e per la predisposizione della candidatura di enti locali ai bandi/progetti finanziati con i fondi per l’attuazione e project management dei progetti finanziati.

Forte accelerazione del mercato a dicembre

Dal punto di vista delle dinamiche del mercato, come detto, emerge una forte accelerazione nel mese di dicembre (67 gare) a fronte dei piccoli numeri precedenti: 7 a ottobre e 9 a novembre. Prima di ottobre non risulta all’Osservatorio OICE alcuna procedura.

Le Regioni sono le stazioni appaltanti più attive con 29 bandi di gara per un totale di servizi affidati pari a 66 milioni di euro su un totale di 185, il 35,8% del totale, a riprova del ruolo centrale che esse rivestono nell'attuazione del Pnrr.

Molto rilevante la quota di progettazione affidata nell'ambito di appalti integrati: circa 90 milioni, per lavori di importo pari a 3,8 miliardi, settore nel quale spiccano gli affidamenti di RFI per la rete ferroviaria.

Infine, circa un terzo degli affidamenti di servizi tecnici avvengono al prezzo più basso anche se si tratta di incarichi di piccolo importo che riguardano 2,2 milioni di servizi, una quota inferiore al 15% del totale.

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