Incarichi alla Struttura per la Progettazione, il CNAPPC non ci sta

Coro di proteste dagli architetti per l'accordo Casa Italia - Agenzia del Demanio: “il compito di progettare va affidato a chi ne ha le competenze”

di Redazione tecnica - 19/04/2022

Il dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Agenzia del Demanio hanno sottoscritto recentemente un accordo per l’attuazione di iniziative per la prevenzione e la riduzione del rischio sismico su immobili di interesse strategico. Un’intesa che ha fatto storcere il naso a molti professionisti, con un coro di proteste che si è levato da più parti, tra cui il CNAPPC.

Affidamento iniziative alla Struttura di Progettazione: il no degli architetti

Secondo quanto stabilito tra le parti, sarà la Struttura per la Progettazione di beni e edifici pubblici, spin-off tecnico dell’Agenzia del Demanio, ad assicurare gli interventi di progettazione. La soluzione non è piaciuta al Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, che sul punto ha ricordato la suddivisione tra competenze: “Il concorso di progettazione è  lo strumento normativo in grado di garantire la qualità delle opere pubbliche. Per una corretta articolazione dei ruoli alle centrali interne di progettazione devono essere assegnati compiti di programmazione e non di progettazione”.

Proprio per questo CNAPPC ha chiesto un incontro urgente e chiarificatore riguardo a questa decisione "in controtendenza anche rispetto alla scelta - sempre più spesso presa in considerazione - di utilizzare il concorso di progettazione nell’attuazione degli interventi previsti dal PNRR, in particolare per quelle opere che richiedono una specifica attenzione, come nel caso degli immobili strategici”.

Il Consiglio Nazionale ha concluso sottolineando la propria contrarietà, già a partire dal 2019, dell’istituzione di una Centrale unica di Progettazione nell’ambito della Pubblica amministrazione, “nella convinzione che per la qualità delle prestazioni professionali e la trasparenza nel processo di esecuzione delle opere pubbliche, è indispensabile puntare ad una chiara ed evidente distinzione tra controllori e controllati, riservando ai liberi professionisti la progettazione, ed ai pubblici dipendenti il controllo e la programmazione del processo”.

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