Nuovi Ecobonus e Sismabonus: garantire programmazione e sostenibilità finanziaria

Le proposte della Filiera delle Costruzioni sull’evoluzione della disciplina incentivante in materia di eco-sismabonus

di Redazione tecnica - 03/08/2023

È previsto per fine agosto-inizio settembre l'ultimo trilogo che porterà all'approvazione della nuova Direttiva Europea sull'efficientamento energetico. Una direttiva che imporrà nuovi obblighi per gli Stati membri dell'Unione Europea che dovranno necessariamente prevedere delle misure per raggiungere gli obiettivi previsti.

La Direttiva Case Green

Qualora, come molto probabile, la nuova direttiva venga approvata nei termini attuali, sarà previsto un adeguamento del patrimonio edilizio con delle scadenze molto "serrate" suddivise in funzione della destinazione d'uso degli immobili.

Relativamente agli edifici residenziali è previsto:

  • il raggiungimento della classe energetica "E" entro il 2030;
  • il raggiungimento della classe energetica "D" entro il 2033.

Per quanto riguarda gli edifici non residenziali e pubblici:

  • il raggiungimento della classe energetica "E" entro il 2027;
  • il raggiungimento della classe energetica "D" entro il 2030.

Mentre per gli edifici di nuova costruzione:

  • quelli pubblici dovranno essere ZEB (a zero emissioni) dal 2026;
  • per gli altri edifici, l'obbligo scatterà dal 2028;

Previsti nuovi obblighi anche sulle rinnovabili. L'installazione di impianti solari fotovoltaici sarà obbligatoria:

  • su tutti i nuovi edifici entro il 2028;
  • su tutti gli altri edifici entro il 2032.

Rimangono esclusi dagli obblighi previsti dalla EPBD le seguenti tipologie di edifici:

  • edifici vincolati e protetti;
  • edifici storici;
  • edifici temporanei;
  • chiese;
  • abitazioni indipendenti con superficie inferiore ai 50 metri quadri.
  • case vacanza, ovvero seconde case utilizzate per meno di 4 mesi all'anno.

Gli incentivi a supporto della riqualificazione energetica

Considerato che il 76% dei 24 milioni di alloggi in Italia è in classe energetica E, F, G (Database SIAPE di ENEA, 2022), sarà fondamentale strutturare un sistema di incentivi che possa indirizzare le scelte di riqualificazione verso gli obiettivi di transizione energetica ed ecologica.

Un sistema di incentivi che dovrà necessariamente essere elaborato prendendo in considerazione l’impatto economico e sociale, in aggiunta agli effetti meramente contabili sul bilancio dello Stato. A rilevarlo sono le Associazioni della filiera delle costruzioni che hanno elaborato congiuntamente una proposta comune di linee guida relativamente all'evoluzione della disciplina incentivante in materia di eco-sisma bonus, anche alla luce delle prime proposte legislative in materia, individuando alcuni punti ritenuti essenziali per garantire un’efficace politica volta a favorire la riqualificazione degli edifici.

Programmazione degli investimenti

Secondo le associazioni delle costruzioni (ASSOCOND CONAFI, Confartigianato Edilizia, CNA Costruzioni e Rete Professioni Tecniche), sarà necessario mantenere le misure ordinarie che hanno contribuito negli ultimi 20 anni alla riqualificazione energetica degli edifici. Al contempo sarebbe auspicabile "una programmazione pluriennale degli interventi incentivati con un piano industriale di lungo periodo (20/30 anni) con garanzia della sua sostenibilità finanziaria nell’ambito del bilancio dello Stato. Il tutto legato al conseguimento di specifici obiettivi di efficientamento/messa in sicurezza (2 classi energetiche; 1 classe sismica, salvo revisione metrica) a prescindere dall’individuazione delle tipologie e tecnologie connesse agli interventi".

Obiettivi

A tal fine "la normativa primaria dovrebbe limitarsi a fissare gli obiettivi generali come il miglioramento delle classi di efficienza e di rischio, demandando a normativa di carattere regolamentare la fissazione puntuale della tipologia di interventi e lasciando alla progettazione dei professionisti - sempre nel rispetto degli obiettivi generali della norma primaria - la possibilità di declinare soluzioni di natura tecnica, anche innovative visto il contesto tecnologico in divenire".

"Sarebbero in questo modo affrontabili - affermano le Associazioni - i necessari aggiustamenti in sede di coordinamento della normativa “energetica” vigente con, magari, una ridefinizione maggiormente efficace della metrica di riferimento per la misurazione dell’efficienza energetica e della sicurezza sismica, nonché della tassonomia di sostenibilità in corso di definizione a livello sovranazionale. La stessa funzione del Consulp (Consiglio Superiore Lavori Pubblici) dovrebbe uscirne rafforzata come riferimento cui demandare l’emissione di pareri, riconosciuti anche dal MEF, sulle problematiche tecnico-amministrative dell’esecuzione degli interventi e di applicazione dell’incentivo".

Le procedure di controllo e il sistema incentivante

Altro aspetto rilevante riguarda le procedure di controllo che dovranno garantire, mediante l'apporto dei professionisti, il contrasto alle truffe.

Diversamente dalle ultime proposte, le Associazioni ritengono che gli incentivi non dovranno passare attraverso il reddito del beneficiario, ma da "un sistema che garantisca sempre la copertura integrale del costo dell’intervento, ripartita tra intervento pubblico diretto (% di copertura delle spese) e ricorso a mutui pluriennali a tasso agevolato per il finanziamento del residuo, fermo restando che dovrebbe essere comunque garantito il finanziamento integrale dell’intervento per gli incapienti e per i soggetti con capacità economica ridotta".

Sconto in fattura e cessione del credito

Ulteriore punto su cui ragionare è il meccanismo delle opzioni alternative alla detrazione diretta (sconto in fattura e cessione del credito) che secondo le Associazioni dovrà essere garantito mediante "il consolidamento del sistema di verifiche e compliance degli interventi rispetto alle spese effettuate e scongiurando il “blocco” della cessione per l’impossibilità del sistema bancario di assorbire, in modo massivo, i crediti, magari coinvolgendo soggetti di emanazione pubblica. A tal proposito è altresì necessario ipotizzare una proroga per consentire la corretta conclusione dei lavori già avviati nonché trovare una rapida soluzione al problema dei crediti incagliati ancora pendente".

Conclusioni

Concludendo, le Associazioni della filiera delle costruzioni si sono dichiarate disponibili al confronto, ritenendo necessario adottare rapidamente norme per:

  • semplificare urbanistica ed edilizia, emanando un nuovo testo unico sulle costruzioni, che consenta anche di regolarizzare le lievi difformità degli edifici per evitare le problematiche già osservate per il Superbonus.
  • censire lo stato degli edifici tramite il fascicolo del fabbricato per stimolare l’esecuzione delle opere di miglioramento, per l’ovvio impatto positivo sul valore degli immobili.
  • favorire la stipula di assicurazioni aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi e costi di polizza accessibili e inversamente proporzionali allo stato di sicurezza dei fabbricati.
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