Nuovo bando tipo ANAC: le considerazioni dell’OICE

L'Associazione interviene dopo la pubblicazione dello schema di bando per l’affidamento di servizi tecnici, attualmente in consultazione

di Redazione tecnica - 24/01/2024

Il riconoscimento dei requisiti sui 10 anni, l’attenzione alle specificità del settore, la volontà di porre rimedio ad alcuni vuoti normativi o difficoltà di interpretazione: è positivo il commento di OICE, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura, aderente a Confindustria, sulla bozza del nuovo bando-tipo n. 2/2023 predisposto dall’ANAC e in consultazione pubblica fino al 1° marzo 2024.

Bando tipo per servizi tecnici: il commento di OICE

La versione definitiva del documento sostiturà il bando tipo n. 3 per gli affidamenti di incarichi di progettazione, direzione lavori e altri servizi tecnici e si applicherà alle gare aperte di importo superiore alla soglia UE (215mila euro), da aggiudicare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

L’Associazione ha anche fatto parte del gruppo di lavoro che ha redatto il testo dello schema di bando-tipo. Una scelta particolarmente apprezzata dal presidente Giorgio Lupoi, che ha evidenziato “il rigore con il quale ANAC ha lavorato alla messa a punto di questo documento, coinvolgendo anche OICE e il mondo delle stazioni appaltanti, in un quadro regolatorio non semplice, frutto anche della scarsa considerazione che nel nuovo codice appalti è stata riservata alla disciplina del nostro settore, come da noi segnalato”.

In particolare, Lupoi, ha apprezzato come sia stata evidenziata la necessità di portare da tre a dieci anni i requisiti per partecipare alle gare, in adesione al bando tipo disponibile dallo scorso luglio sul sito di OICE, ma anche in coerenza con i principi del nuovo codice (d.Lgs. n.36/2023): “L'Autorità accoglie una nostra richiesta che rimedia ad un'evidente disattenzione del legislatore in modo da dare continuità alle regole in vigore dal lontano 2000".

Adesso si attende la finalizzazione del documento su molte altre parti, scegliendo fra le varie opzioni che Anac lascia aperte, dopo avere premesso che in alcuni casi occorrerebbe anche intervenire in via normativa: "rimangono da affrontare – conclude Lupoi - diversi altri punti sui quali ci confronteremo anche all’interno della nostra Associazione per definire la posizione - dai ribassi, alle formule di valutazione delle offerte, al Bim, al subappalto - coniugando sempre i principi della trasparenza, della concorrenza e della qualità delle prestazioni, nel rispetto della normativa vigente e dei principi generali del nuovo codice”.

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