Nuovo Codice Appalti: a luglio contratti pubblici dimezzati

La conferma dall'ANAC: calo fisiologico con l'entrata a regime del d.Lgs. n. 36/2023, ma occorre dare supporto alle Stazioni Appaltanti

di Redazione tecnica - 04/08/2023

La piena efficacia del d.Lgs. n. 36/2023 ha portato con sé un’inevitabile fase di assestamento che, di fatto, si è tradotta in una frenata dei contratti pubblici a luglio. La conferma arriva dall’ANAC che, mettendo a confronto il mese appena trascorso con quello di giugno, l’ultimo regolato dal Codice del 2016, evidenzia un notevole calo di affidamenti, praticamente dimezzati.

Nuovo Codice Appalti 2023: a luglio affidamenti dimezzati

L’analisi parte dai contenuti della Banca Dati Anac, nella quale sono raccolti e monitorati tutti gli appalti e i contratti pubblici del Paese, Pnrr compreso.

La tendenza negativa si conferma sia per gli importi che per il numero di affidamenti. In riferimento ai primi, a luglio sono state avviate solo il 25% circa delle forniture rispetto al mese di giugno, con un calo ancora più marcato per i lavori, pari a solo il 14% circa di quelli registrati nel mese di giugno; per i servizi, gli importi corrispondono a poco più del 20% rispetto al mese precedente.

Guardando ai numeri, anche se le percentuali di calo sono minori, esse restano comunque molto significative: i contratti pubblici sono più che dimezzati, anche tenendo conto anche delle richieste di CIG non ancora perfezionate.

 

Tipologia appalti: numero affidamenti

Giugno 2023

Luglio 2023 

Variazione

Forniture

27831

12146

-57%

Lavori

13767 

5606

-60%

Servizi

23786

9035

-73%

 

Valore appalti (in euro)

Giugno 2023

Luglio 2023

Variazione

Forniture

27.596.393.826,95

6.921.996.165,33

-75%

Lavori

21.669.357.082,07

3.196.580.965,21

-86%

Servizi

24.313.235.763,876

4.985.622.677,34

-80%

Necessario il supporto alle Stazioni Appaltanti

Un calo che il presidente dell’Autorità Anticorruzione, Giuseppe Busìa, ritiene fisiologico, con l’entrata a regime di nuove norme, fermo restando che il fenomeno va osservato su un raggio più lungo e che è necessario supportare le Stazioni appaltanti in questa fase di adattamento. Secondo Busìa, sarebbe stato necessario investire di più proporio sul rafforzamento delle stazioni appaltanti, qualificandole adeguatamente, anche attraverso l’assunzione di nuovi funzionari capaci di applicare in modo corretto le nuove regole.

Un parere avallato anche dal monitoraggio del processo di qualificazione: sebbene il numero delle SA qualificate stia aumentando, tutto avviene a un ritmo abbastanza lento.

 

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