PNRR: formazione e semplificazione i nodi cruciali per la realizzazione

Il CNAPPC incontra il Ministro della Pubblica Amministrazione e ribadisce gli aspetti da migliorare e potenziare per portare a compimento gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

di Redazione tecnica - 05/07/2023

Le competenze professionali, la formazione e lo snellimento della burocrazia come nodi cruciali per la realizzazione del PNRR. Potrebbero sintetizzarsi così i contenuti del recente incontro tra il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, e il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC).

Realizzazione PNRR: i nodi cruciali da sciogliere

Un’occasione per ribadire proposte e sottolineare le problematiche sottostanti all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In particolare, gli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ritengono indispensabile, come sottolineato dal resposnabile del dipartimento Lavoro, Massimo Giuntoli, perseguire, il programma di ingegnerizzazione e semplificazione delle procedure entro il 2026  tra cui quelle inerenti all’edilizia e all’ambiente. Altro paradigma chiave è quello della formazione, che ha visto scarsi investimenti nel passato, generando minimi storici.

Non solo: tra le missioni più importanti del Piano di Ripresa e Resilienza ci sono le infrastrutture e i progetti di rigenerazione urbana, che portano alla ribalta il problema più volte sottolineato dalla categoria sui tempi di realizzazione di questi interventi. “La nostra proposta, continua Giuntoli, è quella di avviare una sinergia tra pubblico/privato intesa come un contenitore di competenze complementari che possa affrontare in maniera più celere le sfide e soprattutto i tempi del PNRR”. Proprio sulla lentezza di procedure, è stato sottolineato come il “sistema Italia” sia caratterizzato dalla presenza di opere pubbliche con importo medio di 300mila euro portate a compimento in 4/5 anni; opere con importo medio superiore ai 5 milioni realizzate in 11 anni; ancora più inquietante, il fatto che 40% del tempo sia destinato a adempimenti burocratici.

Il Decreto PA, la semplificazione e la trasparenza

Nel corso dell’incontro è stato espresso apprezzamento per i nuovi criteri per la stabilizzazione del personale precario a supporto degli Enti locali previsti nel d.l. n. 44/2023 (c.d. "Decreto PA"), soprattutto di quelli più piccoli che non hanno la disponibilità di risorse professionali per affrontare nei modi e nei tempi le sfide che il PNRR impone.

Anche questo rappresenterebbe un passo verso la semplificazione che secondo il CNAPPC va garantita, anche alla luce dei sempre più numerosi adempimenti in capo agli Ordini, che rientrano tra le Amministrazioni pubbliche ai sensi del Dlgs 165/2001. In questo senso, secondo il Consigliere Segretario del CNAPPC, Gelsomina Passadore, la semplificazione deve anche salvaguardarne il corretto funzionamento in termini di trasparenza, anticorruzione e gestione delle risorse economiche: "Gli Ordini sono enti cui è demandata la sorveglianza dell’esercizio della professione e la tutela dell’interesse pubblico, un ruolo di primaria importanza esercitato anche nelle piccole realtà che maggiormente subiscono la complessità degli adempimenti burocratici che devono rispettare.”

 

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