Quarta cessione del credito: il Senato dice no?

Il parere del servizio Bilancio del Senato sulla quarta cessione crea malumori tra gli addetti ai lavori

di Redazione tecnica - 22/04/2022

Dopo la pubblicazione da parte del Servizio di Bilancio del Senato della nota n. 302, relativa alla conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, le reazioni sulla quarta cessione del credito non si sono fatte attendere. Tra molti, tra cui Fondazione Inarcassa, serpeggia il timore di un possibile blocco sulla nuova soluzione proposta dalla Camera.

Limiti alla quarta cessione del credito: le reazioni

Oggetto del contendere, l’articolo 29-bis del D.L. n. 17/2022, rubricato “Modifiche all'articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77”. Come spiega la nota, le disposizioni introdotte dalla Camera novellano la disciplina in materia di opzione per la cessione del credito e dello sconto in fattura in alternativa alle detrazioni fiscali, di cui all'art. 121 del D.L. n. 34. In particolare:

  • con la novella operata alla lettera a) del citato art. 121, comma 1, in materia di sconto in fattura, si prevede che alle banche, in relazione ai crediti per i quali è esaurito il numero delle possibili cessioni sopra indicate, è consentita un’ulteriore cessione esclusivamente a favore dei propri correntisti, senza facoltà di ulteriore cessione;
  • con la novella operata alla lettera b), in materia di cessione dei crediti, si prevede la medesima disciplina introdotta con riguardo alla lettera a) riferita ai casi di opzione per lo sconto in fattura.

Inoltre con il comma 2 si prevede che le nuove disposizioni trovano applicazione con riferimento alle comunicazioni della prima cessione del credito o dello sconto in fattura inviate all'Agenzia delle Entrate, a partire dal 1 maggio 2022.

Quarta cessione del credito: il parere del servizio Bilancio del Senato

Come sottolinea il servizio Bilancio, in assenza di ulteriori specificazioni normative, i nuovi cessionari potranno essere soggetti senza alcuna qualificazione: un allargamento delle maglie tale per cui  il Governo dovrebbe valutare l'impatto delle nuove previsioni rispetto all'efficacia delle azioni di contrasto alle frodi nel settore. In proposito, nella nota si suggerisce di “svolgere un approfondimento al fine di valutare la ragionevolezza e la coerenza della disciplina della materia in esame nel suo complesso, così come la stessa risulterà in conseguenza dei numerosi interventi che si sono succeduti nel tempo”.

Questo intervento non è piaciuto a Fondazione Inarcassa. Sul punto, il Pesidente Franco Fietta ha affermato che i tecnici del Senato hanno di fatto bocciato la modifica introdotta in prima lettura alla Camera che consente alle banche di effettuare un’ulteriore cessione del credito d’imposta a favore dei soggetti con i quali abbiano stipulato un contratto di conto corrente. “Ora temiamo un nuovo passo indietro, l’ennesimo intervento correttivo in materia di cessione del credito che rischia di bloccare l’intero comparto edilizio”.

© Riproduzione riservata