Ricostruzione sisma 2016: ANAC segnala aspetti critici

Intervento dell’Autorità Anticorruzione a seguito dell’ordinanza per la ricostruzione delle scuole nelle regioni colpite dal sisma

di Redazione tecnica - 07/01/2022

Ricostruzione post sisma 2016: ANAC segnala alcune criticità, a seguito dell’ordinanza del Commissario Straordinario, Giovanni Legnini, per la ricostruzione delle scuole nelle quattro regioni colpite dal sisma del 2016.

Ricostruzione scuole sisma 2016: stanziati 675 milioni di euro

L’ordinanza riguarda 181 interventi per oltre 675 milioni di euro. Secondo il programma straordinario, è prevista un’accelerazione degli interventi grazie ad accordi quadro territoriali e “prestazionali” relativi alle fasi di progettazione, verifica, lavori e collaudo. Il ricorso all’accordo quadro è proprio finalizzato a ridurre il numero delle procedure da espletare e i tempi di avvio di progetti e cantieri, consentendo ai soggetti attuatori di avere a disposizione imprese e professionisti “pronti” per l’attivazione dei singoli interventi.

Ricostruzione Sisma 2016: la nota di ANAC

Secondo il presidente di ANAC, Giuseppe Busia, vi sono diversi aspetti potenzialmente critici che non vanno ignorati, per cui è necessario precisare meglio i meccanismi di assegnazione dei lotti e di acquisizione delle informazioni per la banca dati Anac, con lo scopo di prevenire accordi illeciti. A non convincere l'Autorità Nazionale Anticorruzione è l’incertezza della procedura seguita, come puntualizzato nella nota inviata al Commissario Straordinario.

In particolare, destano dubbi alcuni aspetti cruciali quali:

  • l’offerta economica presentata in forma di sconti sulle tariffe e non in base a un intervento predeterminato, accompagnato da una progettazione puntuale e completa;
  • le offerte tecniche formulate su aspetti meramente organizzativi e non anche su miglioramenti specifici dell’opera;
  •  la possibilità di avviare attività di progettazione ma soprattutto lavori, anche a distanza dalla stipula dell’accordo quadro;
  • la possibilità, in fase di attivazione dei singoli appalti specifici, di prevedere ulteriori lavorazioni, ancorché di valore limitato;
  • l’aumento costo materiali.

Proprio per questo, ANAC segnala alcuni rimedi:

  • fornitura di tutta la documentazione tecnica di ciascun intervento a tutti i concorrenti;
  • disincentivi per gli operatori economici che rifiutano i contratti specifici;
  • limiti alle ulteriori lavorazioni che possono essere previste in appalto specifico.

Infine, è previsto anche da parte dell’autorità il controllo di tutte le 32 commissioni di gara con lo scopo di verificare l’imparzialità dei commissari rispetto ai partecipanti alle gare e di supervisionare l’individuazione dei 448 aggiudicatari.

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