Superbonus 110% e crediti incagliati: oltre 40 mila imprese a rischio

Il presidente di Federcepicostruzioni al Governo: “Imprese al collasso, urge una soluzione”

di Gianluca Oreto - 10/12/2022

Mentre il Parlamento è al lavoro per trovare una soluzione da inserire al disegno di legge di conversione del Decreto Legge n. 176/2022 (Decreto Aiuti-quater) mi torna in mente un antico proverbio che recita “mentre in dottore studia, il paziente muore”. Ed è proprio quello che sta accadendo da gennaio 2022 quando il Governo Draghi, (si dice) per risolvere il problema delle frodi fiscali, ha avviato un processo di modifica al meccanismo di cessione dei crediti edilizi di cui all’art. 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio).

Cessione dei crediti: il processo di modifica

Un processo di modifica in realtà cominciato già a novembre 2021 con il Decreto Legge n. 157/2021 (Decreto antifrode) ma che ha determinato un blocco del sistema solo a partire dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto-Legge n. 4/2022 (Decreto Sostegni-ter), convertito con modificazioni dalla Legge n. 25/2022, a cui sono seguiti:

Provvedimenti di modifica che saranno anche riusciti a bloccare le frodi (che, ricordiamo, riguardavano in particolare i bonus senza misure di controllo come il bonus facciate) ma solo perché da gennaio 2022 imprese, professionisti e contribuenti sono rimasti intrappolati in una ragnatela di impegni e cantieri avviati senza la benché minima possibilità di convertire i crediti in liquidità.

L'allaerme di Federcepicostruzioni

Sull’argomento è intervenuta nuovamente Federcepicostruzioni. “Ammontano ormai a diversi miliardi i crediti incagliati nei cassetti fiscali delle oltre 40mila imprese che hanno concesso sconti in fattura per lavori eseguiti con il superbonus e non riescono oggi a sbloccare i crediti fiscali, ritrovandosi con cassetti fiscali pieni e casse vuote - ha dichiarato il presidente nazionale Antonio Lombardi- Se il Governo non individuerà subito soluzioni concrete, percorribili e sostenibili, in primavera gli effetti sul settore potrebbero essere devastanti”.

Le analisi di Federcepicostruzioni prendono in considerazione i dati Enea e la forbice tra lavori conclusi e quelli asseverati. “Nello scarto tra i due importi - commenta il presidente Lombardi - ci sono anche i lavori fermi di quelle imprese che non riescono a cedere i crediti. Una quota di questi 16,7 miliardi che non riescono a diventare lavori realizzati è indubbiamente rappresentata proprio da crediti incagliati. Improcrastinabile ed urgente, quindi, una decisione”.

Gli ultimi dati Enea evidenziano anche un primo e prevedibile rallentamento per il Superbonus 110%. I nuovi lavori ammontano a oltre 3 miliardi (spalmati su 12.131 cantieri), tornando ai livelli del marzo scorso. Rispetto ad ottobre, la flessione di lavori attivati sfiora il 20%.

Eppure - aggiunge ancora il presidente Lombardi - nonostante la flessione comprensibile per le ultime novità introdotte e la decisione di ridimensionare lo strumento - gli italiani dimostrano di credere ancora nel Superbonus, benché fortemente ridimensionato per le misure adottate con il decreto Aiuti quater”.

I prossimi dati Enea, subito dopo Capodanno, consentiranno di fare un bilancio definitivo sul Superbonus e sui risultati conseguiti, mentre il “Rapporto annuale detrazioni”, che sempre l'Enea presenterà il prossimo 14 dicembre, chiarirà anche i risultati conseguiti dalla misura in termini di efficienza e risparmio energetico.

Ma purtroppo sembra sempre più difficile - conclude il presidente di Federcepicostruzioni - che il Governo possa tornare sui suoi passi, confermando uno strumento che, ne siamo convinti e i dati Enea lo confermeranno, ha avuto importanti, significativi impatti non solo sul rilancio dell’edilizia, ma anche sul risparmio energetico, sulla sicurezza e sul decoro degli edifici”.

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