Superbonus 110% e Decreto Asset: ultimo giro alla Camera senza sorprese

Dopo il voto di fiducia del Senato, approda in V Commissione alla Camera il ddl di conversione del D.L. n. 104/2023 che non prevede proroghe per il superbonus 110%

di Redazione tecnica - 03/10/2023

Comincia oggi in V Commissione alla Camera l'ultimo giro di boa che porterà entro la fine di questa settimana (o al più entro lunedì 9 ottobre 2023) alla conversione del Decreto Legge n. 104/2023 (Decreto Asset). Grande assente del testo approvato dal Senato è la mancata proroga del superbonus 110% richiesta a gran voce da tutto il comparto delle costruzioni. Una proroga che, calendario alla mano, non potrà essere contenuta in questa legge di conversione.

Superbonus: le conferme del Senato sulla proroga

Nel testo approvato dal Senato e trasmesso alla Camera dei Deputati, confermato interamente il contenuto dell'art. 24 che ha previsto la proroga al 31 dicembre 2023 del superbonus 110% per i soggetti beneficiari di cui all'art. 119, comma 9, lettera b) del Decreto Legge n. 34/2023 (le persone fisiche per gli interventi sulle unifamiliari e u.i. autonome e indipendenti) che al 30 settembre 2022 hanno completato il 30% dell'intervento complessivo.

Una proroga (anche questa) richiesta da tutto il comparto a seguito del blocco della cessione dei crediti edilizi e la conseguente sospensione di molti cantieri. Una problematica che, in realtà, accomuna tutti i principali soggetti beneficiari e su cui a breve verificheremo l'effetto della riapertura dei canali di cessione dei bonus edilizi di Poste Italiane.

Le conferme del Senato sulla cessione

Altra conferma riguarda l'art. 25 mediante il quale è stata prevista la nuova comunicazione all'Agenzia delle Entrate (che si applicherà a partire dall'1 dicembre 2023) relativa ai crediti indiretti (provenienti cioè da sconto o cessione) che risultino non utilizzabili per cause diverse dal decorso dei termini di utilizzo dei medesimi crediti. Tale circostanza dovrà essere comunicata nel momento in cui la conoscenza dell’evento che ha determinato la non utilizzabilità del credito sia avvenuta prima del 1° dicembre 2023, entro comunque il 2 gennaio 2024.

La mancata comunicazione di tale circostanza entro i termini ivi previsti comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa tributaria pari a 100 euro.

Fine orizzonte temporale e riapertura Poste Italiane

A questo punto, a meno che Governo e Parlamento non decidano di inserire la proroga per l'utilizzo del bonus 110% all'interno:

  • di una delle leggi di conversione disponibili da qui a fine dicembre;
  • della Legge di Bilancio per il 2023;

(soluzioni dell'ultima ora che comporterebbero solo una perdita di tempo da parte di tutti), a partire dall'1 gennaio 2024 l'aliquota da applicare sulle spese di superbonus diminuirà al 70% e nel 2025 al 25%.

Si dovrà comprendere che impatto avrà la riapertura del canale di acquisto dei crediti edilizi di Poste Italiane riservato alle persone fisiche per importi massimi cedibili pari a 50 mila euro per cliente, anche tramite più cessioni, fermo restando che il totale dei crediti ceduti dallo stesso cliente a Poste Italiane, comprensivo di quelli ceduti anteriormente alla data di riapertura del servizio, non può superare il limite di 150 mila euro.

Come specificato, il limite di 150 mila euro tiene conto di tutte le cessioni effettuate a Poste Italiane a partire dall’avvio del servizio nel settembre 2020. Quindi, chi avesse già ceduto a Poste un importo pari o superiore a questo importo, non potrà più cedere nulla.

Considerato che l'investimento medio calcolato da Enea nell'ultima rilevazione di agosto 2023 è pari a:

  • 639.830,67 € per i condomini;
  • 117.439,42 € per le unifamiliari;
  • 98.493,44 € per le u.i. autonome e indipendenti;

difficilmente la riapertura di Poste Italiane sarà risolutiva ma potrà certamente dare una mano a molti degli esodati del superbonus rimasti intrappolati nella ragnatela normativa dell'ultimo biennio.

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