Superbonus 110%, Equo compenso, Codice degli Appalti: le proposte della RPT al futuro Parlamento

Lo status quo e il futuro di temi “caldi” per il settore: ecco le proposte della Rete Professioni Tecniche alle forze politiche, che costuiranno materia di lavoro per il prossimo Parlamento

di Redazione tecnica - 18/09/2022

Sono racchiuse in un corposo documento le proposte alle forze politiche da parte di Rete Professioni Tecniche per il rilancio del Paese, frutto anche dei numerosi, recenti confronti con le istituzioni.

Equo compenso, riforma del Codice dei Contratti, Superbonus 110%: le proposte di RPT 

Obiettivo è migliorare o introdurre alcuni provvedimenti normativi che risolvano diverse problematiche relative alla regolamentazione delle professioni, come le procedure elettorali degli Ordini e dei Collegi, oltre che alcuni aspetti atti a migliorare le condizioni di lavoro degli stessi professionisti, a cominciare dall’applicazione del principio dell’equo compenso.

Proposte per equo compenso e compensi per perizie 

Di particolare rilievo proprio l’equo compenso, tema su cui la RPT è impegnata ormai da tempo e di cui auspica un licenziamento in tempi brevi da parte del nuovo Parlamento. Fondamentale, secondo la Rete Professioni Tecniche è l’applicazione delle norme a qualsiasi tipo di committenza, presumibilmente compattate in due livelli progettuali.

Focus anche sull’assicurazione professionale obbligatoria: secondo RPT ci sono alcune criticità da superare, quali:

  • la validità temporale dell’assicurazione e i rischi connessi in caso di mancato rinnovo da parte della compagnia;
  • le cause tipiche di esclusione previste dalle compagnie per certi tipi di attività che di fatto impediscono al professionista di operare in garanzia;
  • la regolamentazione della prescrizione dell’azione di responsabilità professionale.

Nel documento è possibile leggere anche indicazioni in tema di giustizia: in particolare, si chiede adeguamento dei compensi professionali per periti e CTU nominati nei casi giudiziari, considerando illegittima la limitazione in caso del cosiddetto Patrocinio a spese dello Stato. In riferimento ai parametri di cui al d.m. del 20 luglio 2012 n.140, da applicare in assenza di un accordo sul compenso, la RPT chiede che sia effettuato un aggiornamento della disposizione che tenga conto degli sviluppi e delle tipologie di prestazioni oggi richieste ai professionisti, introducendo sia l’aggiornamento delle stesse all’incremento del costo della vita, sia mediante un rinvio alle disposizioni normative di volta in volta vigenti. Infine, viene richiesta l’integrazione dei Collegi giudicanti con professionisti tecnici.

La riforma del Codice degli Appalti

Tra le grandi riforme attese, c’è quella del Codice dei Contratti Pubblici: secondo RPT è necessario concretizzare gli obiettivi del PNRR, attraverso lo snellimento delle norme e la ridefinizione di alcuni passaggi, controlli e procedure che possano garantire la reale accelerazione e alleggerimento delle procedure ed il rapido espletamento delle gare. Il richiamo è alle proposte fatte al Consiglio di Stato, tra cui l’introduzione all’interno del Codice una disciplina specifica relativa ai servizi di architettura e ingegneria, oltre alla valorizzazione della qualità del progetto e la contestuale autonomia del progettista e del direttore dei lavori rispetto all’impresa esecutrice lavori: in una parola dare centralità al progetto.

Sempre in tema di semplificazione, RPT propone di avviare una riflessione sulla possibilità di sostituire una parte delle norme prescrittive attualmente vigenti con norme tecniche di carattere consensuale che definiscano standard e aspetti procedurali in modo più sintetico ed efficace. Tra le proposte anche un Piano per l’attuazione del principio di sussidiarietà dei professionisti per la semplificazione dell’azione amministrativa.

Il futuro del Superbonus 110%

Non manca il riferimento al Superbonus 110% e ai bonus edilizi in generale: richiamando le rilevazioni statistiche effettuate dal Centro Studi CNI, RPT sottolinea il successo delle misure, che hanno rappresentato un volano per l’economia del Paese nonostante la complessa congiuntura economica. Sul punto, si ribadisce come sia necessario rendere strutturali questi incentivi, ridefinendone portata e meccanismi, ma garantendo l’operatività ben oltre il 2025.

In particolare, si propone di:

  • individuare il tasso di detrazione fiscale che consenta di considerare sostenibile nel lungo periodo l’intervento dello Stato;
  • semplificare le norme e le procedure di accesso alle detrazioni in concomitanza con la ridefinizione e riduzione del livello di detrazione;
  • ridefinire e semplificare al massimo le norme sulla cessione del credito in modo da rendere chiaro dall’inizio l’ambito di azione di professionisti, imprese e proprietari di immobili;
  • utilizzare il sismabonus per avviare il Piano Nazionale di Prevenzione Sismica e l’adozione del Fascicolo del fabbricato elettronico, come previsto nella proposta di nuovo testo unico delle costruzioni;
  • prevedere il supporto delle Casse Professionali Tecniche sul tema dell’acquisto dei crediti dei professionisti;
  • Intervenire con ulteriori semplificazioni urbanistiche ed edilizie con approvazione nuova proposta di Testo Unico delle costruzioni;
  • approvare il Piano Nazionale di Prevenzione Sismica e definizione dell’incentivo per interventi antisismici, sulla base della proposta della RPT;
  • definire il quadro di incentivi in attuazione della normativa europea sul risparmio energetico;
  • superare/rimodulare il tetto di spesa pari a 96.000 €. per U.I. relativo agli interventi di ristrutturazione e/o miglioramento sismico (importo su dimensioni U.I. interessata in base alla volumetria dello stesso con un probabile risparmio in termini di costi);
  • consentire la detraibilità spese tecniche, nei limiti delle congruità parametri D.M. 2016 (anche fattibilità, valutazione sicurezza, monitoraggi);
  • prevedere che per il patrimonio edilizio di interesse storico siano attuate correzioni alla L. 77/2020 per esonerare tale patrimonio dal salto di 2 classi energetiche per l’accesso al 110%;
  • superare l’impostazione sanzionatoria di tipo penalistico attualmente prevista per distonie anche lievi tra attestazioni degli asseveratori e materiale realizzazione dei manufatti.

Semplificazioni in ambito edilizio e urbanistico

Rimanendo in tema di patrimonio edilizio, la RPT considera urgente, sia per semplificare e velocizzare l’azione della PA, sia per garantire ai cittadini una conoscenza approfondita degli edifici in cui vivono, giungere alla codificazione del “Fascicolo digitale delle costruzioni” e considerare un processo di semplificazione che riguardi:

  • attività edilizia in assenza di pianificazione urbanistica;
  • documentazione amministrativa e stato legittimo degli immobili;
  • interventi privi di rilevanza edilizia;
  • interventi subordinati a permesso di costruire;
  • caratteristiche del permesso di costruire;
  • procedimento per il rilascio del permesso di costruire;
  • interventi subordinati a segnalazione certificata di inizio attività e relative varianti in corso d’opera;
  • accertamento di conformità;
  • norme per il contenimento del consumo di energia negli edifici;
  • difformità dal titolo abilitativo;
  • vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia.

Infine, uno sguardo anche sull’attuale crisi energetica e sul caro prezzi. Secondo la RPT, è necessario ridefinire il mix-energetico nazionale attraverso il ripensamento del ruolo dell’energia elettronucleare in una misura almeno sufficiente a colmare il gap tra l’attuale disponibilità e il prevedibile futuro fabbisogno.

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