Superbonus 110%, Giorgetti: debito che lo Stato dovrà pagare nei prossimi anni

Relativamente al problema dei crediti incagliati, il Ministro ha precisato ancora una volta che si tratta di una problematica generata da provvedimenti anteriori al Governo in carica

26/03/2023

Se del bonus facciate credo che basti ricordare il numero delle frodi (altri 3,2 miliardi scoperti proprio ieri), penso che non vada negato che il superbonus abbia rappresentato, in una precisa fase storica, un impulso alla ripresa e al lavoro. Non si può dimenticare però che i crediti d'imposta generati, per 120 miliardi di euro, sono debito - lo sottolineo - che lo Stato dovrà pagare nei prossimi anni; sono a carico del bilancio dello Stato (che non è il Ministro o il Governo, ma sono 59 milioni di italiani), per stimolare interventi che, a conti fatti, vanno a interessare meno del 5 per cento del patrimonio immobiliare esistente. Per noi il successo è riuscire a fare molto con poco, non riuscire a fare poco con molto”.

La risposta del Ministro Giorgetti al Senato

Queste le parole del Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, il risposta all'interrogazione (3-00304) illustrata giovedì 24 marzo 2023 dal sen. Manca (PD) sugli strumenti di finanziamento degli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio.

Il Ministro Giorgetti è stato chiaro affermando che il superbonus al 110 per cento abbia rappresentato una misura straordinaria di rilancio dell'economia in una precisa fase storica, i crediti di imposta generati sono debito a carico dello Stato.

Benché ISTAT ed Eurostat abbiano più volte ricordato che i crediti fiscali (sia pagabili che non pagabili) non incidono sul debito pubblico ma solo sul deficit, rappresentando delle minori entrate per lo Stato, continuano le dichiarazioni del Governo su un presunto aumento del debito pubblico che, come ricordato sia dal Ministro Giorgetti che dalla Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, sarebbe a carico di tutti gli italiani per 2.000 euro cadauno.

La soluzione per i crediti incagliati

Relativamente al problema dei crediti incagliati, il Ministro ha precisato ancora una volta che si tratta di una problematica generata da provvedimenti anteriori al Governo in carica, il quale ha cercato di dare certezze con una disciplina transitoria e si sta adoperando per trovare una soluzione.

La decisione che il Governo ha preso il 16 febbraio prevede comunque la disciplina transitoria, che consentirà di continuare a esercitare le opzioni di sconto e cessione per tutti gli interventi per i quali risultano già presentate le richieste di titolo edilizio abilitativo, proprio per tutelare il principio di legittimo affidamento di chi, pur non essendo magari ancora partito con i lavori, si trovava la data di blocco già in una fase avanzata di progettazione degli interventi. I cosiddetti esodati esistevano già a quella data, non li ha certo creati il decreto-legge adottato da questo Governo, ma i decreti assunti in precedenza”.

Le prossime modifiche al Decreto blocca cessioni

Il Ministro Giorgetti ha anche anticipato quelle che potrebbero essere le prossime modifiche al Decreto Legge n. 11/2023 (Decreto blocca cessioni) sul quale, nel corso dibattito in Commissione alla Camera, sono già stati approvati emendamenti tesi a favorire in particolare la continuazione delle attività per quanto riguarda l'edilizia residenziale pubblica, le ONLUS e l'eliminazione delle barriere architettoniche.

Dal regime di esclusioni al blocco del meccanismo di cessione dovrebbero essere inseriti, dunque, anche i bonus previsti per i soggetti di cui all’art. 119, comma 9, lettere c) e d-bis) del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) e quelli di cui all’art. 119-ter del Decreto Rilancio stesso per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Le soluzioni per gli esodati

Continuiamo a lavorare anche dietro le quinte - continua Giorgetti - consapevoli che per chi in questa trappola ci è già caduto e si ritrova a lavorare con crediti incagliati, nati non in relazione al nostro decreto, una soluzione vada trovata e ci impegneremo fino all'ultimo minuto utile per farlo, perché si tratta di famiglie ed imprese che in buona fede hanno creduto ai fuorvianti messaggi iniziali della gratuità per tutti e senza costi per nessuno”.

Il futuro dei bonus edilizi

Coerente con uno dei programmi di Fratelli d’Italia che prevedeva il riordino e armonizzazione degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico degli immobili pubblici e privati, Giorgetti ha comntinuato affermando “Merita un cenno la sollecitazione degli onorevole interroganti circa la necessità di immaginare quello che potrà essere il futuro. Fra tante incertezze, vi sono due certezze: la prima è che una nuova stagione di bonus al 110 per cento per tutti, ricchi e poveri, prime e seconde case, al mare o in montagna, non è all'orizzonte. La seconda è che un dosaggio mirato di percentuali di detrazioni spettanti e di perimetrazione accurato di tipologie di interventi per i quali consentire ancora, in presenza di determinate condizioni soggettive e oggettive, quali il disagio economico e sociale, sconti e cessioni, costituirà un'ipotesi di futuro sostenibile”.

Concludo - afferma il Ministro dell’Economia - dicendo che ritengo ragionevole, al di là della prudenza che mi contraddistingue, proprio grazie al lavoro, anche oscuro e non pubblico, che ha fatto il Governo in queste settimane, che nei prossimi giorni vi saranno notizie positive. Per tutti questi esodati da provvedimenti di Governi precedenti, una soluzione sarà trovata”.

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