Superbonus 90% e unifamiliari: è necessario presentare una nuova CILAS?

Il Decreto Aiuti-quater apre una nuova finestra temporale per l'utilizzo del Superbonus 90% nel caso di interventi su edifici unifamiliari e unità immobiliari autonome

di Gianluca Oreto - 02/01/2023

Con la presente per chiedervi un parere tecnico sulla possibilità di beneficiare del Superbonus 90% per unifamiliare. Allo stato attuale risulta in essere la CILAS protocollata nell'aprile del 2022, tuttavia non sono mai stati avviati i lavori e di conseguenza non è stata prodotta l'attestazione del SAL 30%. Alla luce di questo, si chiede se c'è la possibilità di poter usufruire del bonus 90% e se vi è la necessità di presentare nuova CILAS dal primo di gennaio.

L'esperto risponde: superbonus e unifamiliari

Oggi provo a rispondere all'interessante domanda posta dal collega Ing. Luca A. che chiede se, alla luce delle modifiche arrivate dal Decreto Legge n. 176/2022 (Decreto Aiuti-quater) debba presentare una nuova CILAS per utilizzare il nuovo Superbonus 90% in vigore dall'1 gennaio 2023.

Una domanda certamente interessante che, come sempre, dovrebbe trovare risposta nella semplice lettura della normativa di riferimento che, in questo caso, è il nuovo terzo periodo, comma 8-bis, art. 119 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) aggiunto dall'art. 9, comma 1, lettera a), numero 3 del Decreto Aiuti-quater, in corso di conversione in legge in Parlamento.

Piccolo appunto prima di rispondere: il Decreto Aiuti-quater è in vigore dal 19 novembre 2022 ma dovrà essere convertito in legge entro il 17 gennaio 2023. Considerati i tempi, è probabile che nel corso dei consueti passaggi tra Camera e Senato possano arrivare nuove modifiche all'art. 9, che al momento è stato pesantemente rimaneggiato.

Sembrerebbe, però, che con specifico riferimento all'art. 9, comma 1, lettera a), numero 3, nulla dovrebbe cambiare con la conversione in legge. Per cui il definitivo terzo periodo, comma 8-bis, art. 119 del Decreto Rilancio dovrebbe essere il seguente:

Per gli interventi avviati a partire dal 1° gennaio 2023 su unità immobiliari dalle persone fisiche di cui al comma 9, lettera b), la detrazione spetta nella misura del 90 per cento anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023, a condizione che il contribuente sia titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare, che la stessa unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale e che il contribuente abbia un reddito di riferimento, determinato ai sensi del comma 8-bis.1, non superiore a 15.000 euro.

Superbonus e unifamiliari: le 3 condizioni

Entrando nel dettaglio, il nuovo periodo prevede che per gli interventi avviati a partire dal 1° gennaio 2023 su unità immobiliari dalle persone fisiche la detrazione spetta nella misura del 90% anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023. Per avvalersi dell’agevolazione sopra descritta si devono verificare le seguenti condizioni:

  • il contribuente deve essere titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare;
  • la stessa unità immobiliare deve essere adibita ad abitazione principale;
  • il contribuente deve avere un reddito di riferimento, determinato ai sensi del comma 8-bis.1 (introdotto anch’esso dal Decreto Aiuti-quater), non superiore a 15.000 euro.

Superbonus e unifamiliari: la CILAS

Soddisfatte le 3 condizioni richieste, occorre interrogarsi sulla parte della norma che recita "Per gli interventi avviati a partire dal 1° gennaio 2023". Non si parla di presentazione della CILAS ma solo di interventi avviati.

Considerato che la sezione d) (qualificazione dell'intervento) del modello di CILAS nazionale consente l'inizio lavori successivo alla presentazione della comunicazione stessa, nulla "dovrebbe" vietare l'utilizzo di una CILAS protocollata nel 2022 con inizio lavori a partire dall'1 gennaio 2023.

Difficilmente la lettura della norma dovrebbe portare a considerare nulle le CILAS presentate nel 2022 ma con inizio dei lavori nel 2023 ma, nonostante per il deposito si paghino i diritti di segreteria che variano da Comune a Comune, non sarebbe una cattiva idea ripresentare la comunicazione con protocollo successivo all'1 gennaio 2023.

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