Superbonus e cessione del credito: da domani operativo lo Spalmacrediti

Dal 2 maggio 2023 sarà possibile rateizzare in 10 anni le quote di crediti residue o non utilizzate per Superbonus, barriere architettoniche 75% e Sismabonus. Vediamo come

di Redazione tecnica - 01/05/2023

Diventa operativo da domani il cosiddetto “Spalmacrediti”, ovvero la fruizione in dieci rate annuali dei crediti residui derivanti dalla cessione o dallo sconto in fattura relativi alle detrazioni spettanti per alcune tipologie interventi edilizi: dal 2 maggio 2023, i contribuenti potranno comunicare le opzioni sul sito dell’agenzia delle Entrate, purché si rispettino alcune condizioni.

Crediti Superbonus in 10 anni: da domani ok alle comunicazioni 

Ricordiamo che con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 18 aprile 2023, n. 132123, sono diventate operative le disposizioni di cui all’art. 9, comma 4 del D.L. n. 176/2022 (c.d. “Decreto Aiuti-quater), come modificato dall’art. 2, comma 3-quinquies, in fase di conversione in legge n. 38/2023 del c.d. "Decreto Cessioni” (D.L. n. 11/2023).

In particolare, la norma prevede la rateizzazione in 10 anni della detrazione d’imposta fruita in dichiarazione dei redditi per interventi Superbonus, oltre che, la facoltà di ripartire in 10 anni i crediti d’imposta derivanti dalle comunicazioni di cessione o di sconto in fattura per alcune tipologie di interventi edilizi. Perché lo spalmacrediti non può essere utilizzato per tutto e da tutti, come specificato nello stesso provvedimento del Fisco.

Crediti Superbonus in 10 anni: chi e come può farlo

È possibile infatti richiedere la ripartizione in 10 anni per crediti d’imposta derivanti dalle opzioni per la prima cessione o per lo sconto in fattura, comunicate all’Agenzia delle entrate entro il 31 marzo 2023 in relazione agli interventi di cui:

  • all’articolo 119 del D.L. n. 34/2020 (Superbonus);
  • all’articolo 119-ter dello stesso D.L. n. 34/2020 (interventi finalizzati al superamento e all'eliminazione di barriere architettoniche);
  • all’articolo 16, commi da 1-bis a 1-septies, del D.L. n. 63/2013 (Sismabonus).

Dal punto di vista concreto, la quota residua di ciascuna rata annuale dei crediti d’imposta derivanti dalle opzioni per la prima cessione o per lo sconto in fattura, che non sia stata utilizzata in compensazione e anche acquisita a seguito di cessioni del credito successive alla prima opzione, potrà essere ripartita in dieci rate annuali di pari importo, decorrenti dall’anno successivo a quello di riferimento della rata originaria. Si tratta di una scelta irrevocabile.

La ripartizione riguarda le quote delle rate relative:

  • per interventi Superbonus, agli anni 2022 e seguenti, per i crediti derivanti dalle comunicazioni delle opzioni per la prima cessione o lo sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate fino al 31 ottobre 2022; agli anni 2023 e seguenti per i crediti derivanti dalle comunicazioni inviate all’Agenzia delle entrate dal 1° novembre 2022 al 31 marzo 2023;
  • per gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche e Sismabonus, agli anni 2023 e seguenti per le comunicazioni inviate fino al 31 marzo 2023,

Va ricordato che:

  • ogni nuova rata annuale può essere utilizzata esclusivamente in compensazione dal 1° gennaio al 31 dicembre del relativo anno di riferimento;
  • la quota del credito d'imposta non utilizzata nell'anno non può essere fruita negli anni successivi o richiesta a rimborso;
  • per le nuove rate il Fisco istituirà degli specifici codici tributo e le relative istruzioni per la compilazione del modello F24;
  • le nuove rate dei crediti d’imposta risultanti dalla ripartizione non possono essere cedute ad altri soggetti, oppure ulteriormente ripartite.

Comunicazioni dal 2 maggio 2023

La trasmissione andrà fatta appunto da domani 2 maggio sulla Piattaforma cessione crediti disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, da parte dei cessionari o dai fornitori, metre dal 3 luglio 2023 potranno operare anche gli intemediari.

I dati da comunicare comprendono:

  • la tipologia di credito;
  • la rata annuale da ripartire nei successivi dieci anni;
  • il relativo importo.

Infine, la comunicazione può riferirsi anche solo a una parte della rata del credito al momento disponibile e con successive comunicazioni potranno essere rateizzati, anche in più soluzioni, la restante parte della rata e gli eventuali altri crediti nel frattempo acquisiti, purché derivanti dalle comunicazioni delle opzioni alternative.

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