Superbonus e Decreto Cessioni: nuove eccezioni al divieto di utilizzo delle opzioni

Tra gli emendamenti approvati in Commissione Finanze alla Camera, quello che inserisce alcune specifiche sugli interventi di demolizione e ricostruzione

di Redazione tecnica - 29/03/2023

Il Decreto Cessioni, noto anche come Decreto Blocca Cessioni, ha posto fine, a partire dal 17 febbraio 2023, all’utilizzo delle opzioni previste dall’art. 121 del Decreto Rilancio, alternative alle detrazioni dirette, ovvero alla cessione del credito e allo sconto in fattura. Già nella sua versione originaria, il provvedimento contiene alcune eccezioni al divieto, elencate all’art. 2, e sulle quali si sta lavorando in fase di conversione per specificare in maniera più chiara le eventuali deroghe.

Decreto Cessioni: nuove eccezioni al divieto di utilizzo delle opzioni

Nell’attuale testo del D.L. n. 11/2023, il comma 2 dell'art. 2 elenca le eccezioni relative alle spese sostenute per interventi Superbonus, per i quali in data antecedente al 17 febbraio 2023:

  • a) risulti presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), nel caso di interventi diversi da quelli effettuati dai condomini;
  • b) risulti adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e risulti presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), nel caso di interventi effettuati dai condomini;
  • c) risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, nel caso di interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici.

Ed è proprio in riferimento a quest’ultimo caso che, è stato approvato un emendamento che aggiunge le seguenti parole: “Con esclusivo riferimento alle aree classificate come zone sismiche di categoria 1, 2 e 3, le disposizioni di cui alla presente lettera si applicano anche alle spese per gli interventi già rientranti nell’ambito di applicazione dell’articolo 119 e dell’articolo 121, comma 2, del decreto-legge 19 maggio 2020 n. 34, ricompresi in piani di recupero del patrimonio edilizio esistente e di riqualificazione urbana comunque denominati, che abbiano contenuti progettuali di dettaglio, attuabili a mezzo di titoli semplificati, che alla data di entrata in vigore del presente decreto risultino approvati dalle amministrazioni comunali a termine di legge e che concorrono al risparmio del consumo energetico e all’adeguamento sismico dei fabbricati previsti”.

Via libera all’utilizzo di cessione del credito e di sconto in fattura anche per gli interventi di demoricostruzione che rispettino le seguenti condizioni:

  • siano effettuati in zone sismiche di categoria 1, 2 e 3;
  • siano compresi in piani di recupero del patrimonio edilizio esistente e di riqualificazione urbana, già progettati e attuabili per mezzo di titoli abilitativi semplificati;
  • siano stati approvati dalle amministrazioni comunali entro il 16 febbraio 2023;
  • prevedano interventi finalizzati al risparmio energetico e all’adeguamento sismico degli edifici.

 

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