ANCE: Cresciuto del 286% il fatturato delle costruzioni, ma all’estero

La crescita delle attività oltre confine delle imprese di costruzione italiane sembra andare a ritmi sostenuti e costanti ormai da 11 anni. Tra il 2004 e il ...

27/04/2017

La crescita delle attività oltre confine delle imprese di costruzione italiane sembra andare a ritmi sostenuti e costanti ormai da 11 anni. Tra il 2004 e il 2015, infatti, il fatturato estero delle costruzioni è aumentato del 286,5%, con un incremento medio annuo del 14,5%.

Se il fatturato all’estero cresce, quello nazionale è in controtendenza, e nello stesso periodo è sceso del 24,3%, perdendo mediamente il 2,7% l’anno. Ad affermarlo sono i risultati del lavoro dell'industria italiana delle costruzioni all'estero in occasione dei lavori del Comitato Lavori all'Estero e Pmi internazionali, illustrati dal presidente dell'ANCE Gabriele Buia. Lavori a cui ha partecipato il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Angelino Alfano.

Rilevanti - sottolinea la nota Ance - i risultati del lavoro di diplomazia economica della Farnesina, che in sinergia col ministero dello Sviluppo Economico, l'Agenzia Ice, Simest e Sace, ha fornito assistenza su progetti infrastrutturali all’estero che hanno prodotto un fatturato di circa 15 miliardi di euro.ado il ristagno e la crisi della domanda interna nazionale, il settore delle costruzioni all’estero sembra essere aumentato del 286%. Questo - sottolinea l’Ance - grazie al sistema di coordinamento tra Ambasciate e alcuni tra i maggiori istituti di credito. Ma per crescere ancora - secondo l’Ance - ci sarebbe bisogno anche di un maggiore supporto del Sistema Italia sulle garanzie e fideiussioni in modo da permettere alle ditte italiane di partecipare alle gare internazionali così come avviene per le ditte di altri paesi. Gli standard produttivi all’estero hanno orami raggiunto standard tecnologici di alti livelli, ma il vero valore aggiunto è dato dall’offerta dei servizi. dove a contare oltre alle  soluzioni tecnologiche, conteranno le capacità di realizzare tali opere, in grado di durare nel tempo, sia in termini di eccellenza, di esecuzione, e di materiali impiegati.

Un ultimo sforzo - conclude l’Ance - andrebbe fatto a favore delle  piccole e medie imprese, in modo tale da ottenere gli  stessi affiancamenti delle grandi imprese verso i mercati esteri.

A cura di Salvo Sbacchis

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