Abusivismo edilizio: dalle Regioni un dossier sulla demolizione dei manufatti abusivi

È stata recentemente approvata dal Senato, e ora all'esame della Camera dei Deputati, la proposta di legge n. 1994 recante "Disposizioni in materia di criter...

17/05/2016

È stata recentemente approvata dal Senato, e ora all'esame della Camera dei Deputati, la proposta di legge n. 1994 recante "Disposizioni in materia di criteri di priorità per l'esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi" (c.d. ddl Falanga).

Dopo l'approvazione di alcuni emendamenti per la creazione di una "Banca Dati Nazionale sull'abusivismo edilizio" e l'istituzione di un "Fondo per la demolizione degli abusi edilizi" (leggi articolo) e il successivo passaggio alla Camera del testo, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha redatto un interessante documento a supporto alla proposta di legge, che raccoglie le norme regionali, le principali criticità e alcuni dati su il numero e i tempi delle procedure di demolizione dei manufatti abusivi.

Il documento è stato realizzato grazie ai dati forniti dalle seguenti Regioni:

  • Abruzzo
  • Basilicata
  • Calabria
  • Campania
  • Friuli Venezia Giulia
  • Lazio
  • Liguria
  • Molise
  • Piemonte
  • Puglia
  • Umbria
  • Veneto

Sono riportate le seguenti informazioni:

  • le norme regionali sulle demolizioni manufatti abusivi
  • gli iter regionali nelle procedura di demolizione
  • le principali criticità evidenziate dalle Regioni
  • alcuni utili indicatori numerici

La maggior parte delle Regioni ha evidenziato tra le principali criticità la mancanza di fondi per eseguire le demolizioni e l’elevato numero di contenziosi/procedimenti di condono in itinere che sospendono la conclusione dei procedimenti sanzionatori. A questi si aggiungono le difficoltà organizzative in merito alla disponibilità di professionalità specifiche per le attività di demolizione e la notevole farraginosità nell’attuazione delle vari fasi procedurali.

Di seguito le principali criticità evidenziate dalle Regioni e riportate nel Dossier.

Abruzzo - Provincia Dell'Aquila

Le Provincie riferiscono che i Comuni comunicano solo l'avvio di procedimenti di demolizione per presunte opere abusive ma non comunicano poi la conclusione dell'iter procedurale.

Basilicata

I Comuni evidenziano la mancanza di fondi da anticipare per poter procedere alla demolizione dei manufatti abusivi che, a seguito di verifica di inottemperanza all'ordinanza emessa, vengono acquisiti al patrimonio comunale per essere demoliti.

Campania

Notevole farraginosità nell'attuazione delle varie fasi procedurali (determine, indizione di gara di progettazione e per l'affidamento dei lavori, proposta al Consiglio Comunale e Giunta Comunale per l'impegno di bilancio della somma necessaria alla demolizione e ripristino dello stato dei luoghi, contratto per l'affidamento dell'appalto dei lavori, procedura presso la Cassa Depositi e Prestiti. Mancanza di esperienza amministrativa da parte dei Commissari asd Acta esterni. Mancanza di risorse finanziarie sia comunali che regionale. Difficoltà a recuperare le somme anticipate per le demolizioni sia da parte dei comuni che da parte della Regione in quanto gli autori degli abusi risultano nella maggior parte dei casi nullatenenti. Tutto ciò è reso maggiormente gravoso per la quasi generalizzata mancata collaborazione delle Amministrazioni Comunali.

Friuli Venezia Giulia

Elevato numero di contenziosi che procrastinano la conclusione dei procedimenti sanzionatori.

Lazio

  • Scarsa richiesta di utilizzazione del fondo di rotazione previsto dall'art. 29 della l.r. 15/08.
  • Ricorsi giurisdizionali all'A.G. con richiesta di sospensiva.
  • Procedimenti di condono ancora in itinere.
  • Resistenze da parte dei Comuni ad effettuare le demolizioni.

Liguria

Ricorso al Giudice Amministrativo per sospendere gli effetti dei provvedimenti comunali.

Piemonte

In generale l'attività sostitutiva delle Regioni in materia di demolizioni di costruzioni abusive è di difficile applicazione. Per risolvere almeno i problemi di trasmissione dei dati e della loro gestione telematica, stiamo proprio in questi giorni valutando una soluzione di riuso del sistema telematico MUDE Piemonte, Tra le principali, ulteriori, criticità si segnalano le seguenti:

  • Difficoltà finanziaria per affrontare procedimenti di demolizione.
  • Difficoltà organizzative in merito alla disponibilità di professionalità specifiche per le attività di demolizione (stato consistenza, accatastamento, gestione appalto).
  • Mancanza di conoscenza dei contesti a livello locale.
  • Impossibilità di definire priorità di intervento a seconda della tipologia di illecito.
  • Difficoltà a reperire informazioni complete da parte dei comuni.

Puglia

Elevato numero di abusi sul territorio

  • Insufficienza del Fondo regionale di rotazione per anticipazioni ai Comuni.
  • Scarsa collaborazione di una parte dei Comuni nei confronti della Regione.
  • Criticità evidenziate dai Comuni:
  • Carenza di personale.
  • Ricorsi al T.A.R.
  • Individuazione dei fondi in bilancio per l’esecuzione delle demolizioni d’ufficio.
  • Indizione di procedure di cottimo fiduciario senza partecipanti.
  • Difficoltà nella trascrizione dei provvedimenti presso la Conservatoria (difficoltà relativa all’utilizzo del software).
  • Attesa per l’accertamento di ottemperanza/inottemperanza all’ingiunzione a demolire.
  • Umbria

E' evidente come nei casi in cui siano stati avviati procedimenti di demolizione ai sensi delle normative suddette, si instaurino una serie di ricorsi amministrativi che possono determinare sospensioni o annullamenti degli atti adottati, con effetti negativi sui tempi (eccessivamente lunghi), nonché rispetto alla definizione del procedimento di demolizione.

Veneto

Nessuna in quanto delegate alle Province.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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