Imprese di costruzione: raddoppiato il fatturato all'estero

Crescono veloci le imprese di costruzione all'estero: sono tredici gli anni consecutivi di crescita per il sistema italiano delle costruzioni e ad evidenziar...

04/10/2018

Crescono veloci le imprese di costruzione all'estero: sono tredici gli anni consecutivi di crescita per il sistema italiano delle costruzioni e ad evidenziarlo è l'ultimo rapporto sulla presenza delle imprese di costruzione italiane nel mondo pubblicato dall'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE).

Il Rapporto evidenzia la vitalità sui mercati esteri, complice anche il rallentamento del mercato interno che ha spinto le imprese di costruzioni italiane oltralpe. Tra il 2004 ed il 2017 il fatturato consolidato delle imprese italiane di costruzione attive all’estero è passato da 3 miliardi a quasi 15 miliardi di euro, con una crescita media annua del 9,3%, a differenza del mercato domestico, dove le imprese hanno visto ridurre il proprio giro di affari del 3,3% ogni anno.

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Come si evince dal rapporto dei costruttori, solo il fatturato estero complessivo del 2017 rappresenta il 74% della produzione totale. Numeri impressionati se paragonati al primo anno di osservazione (il 2004) quando il fatturato estero contava appena il 31% del fatturato complessivo.

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Il 2017 ha visto anche un forte aumento nelle acquisizioni di nuove commesse: i nuovi lavori sono stati 298 (+54 rispetto al 2016) per un controvalore complessivo di 17,4 miliardi, 3,5 miliardi sopra la media 2007-2017. Complessivamente, le imprese italiane sono presenti in 92 Paesi con 811 cantieri, per un valore totale di oltre 82 miliardi e un portafoglio lavori stabile a oltre 51 miliardi.

Alla fine del 2017, la presenza nell’Area Ocse costituiva il 55% delle nuove commesse e il 40% del totale dei lavori; quella nei Paesi del G-20, il 50% delle nuove commesse e il 36% del portafoglio complessivo. Dieci anni fa, il peso delle nuove commesse nei Paesi Ocse era del 7,8% mentre sul portafoglio totale incidevano per il 18,8%.

I contratti di concessione sono 19 per un valore complessivo di 25,5 miliardi. I settori d’investimento in cui le imprese costruiscono e gestiscono opere pubbliche sono diversi: autostrade, acquedotti, impianti per la produzione di energia elettrica, ospedali, metropolitane.

Durante la presentazione del Rapporto alla Farnesina, il Ministro Moavero Milanesi ha sottolineato quanto “i dati sulla presenza italiana all’estero siano lusinghieri e positivi ma non dobbiamo cullarci e dobbiamo migliorarli”, riconoscendo alle imprese di costruzione italiane un importante ruolo di responsabilità nel contribuire alla crescita economica italiana e sottolineando il supporto fornito dalla rete diplomatica e consolare.

"Dobbiamo essere orgogliosi delle straordinarie capacità dimostrate dalle nostre imprese, che rimangono tra le più competitive al Mondo” ha dichiarato il presidente Ance, Gabriele Buia, sottolineando l’indispensabile sinergia con il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero dello Sviluppo Economico, ICE e SACE. Una collaborazione sempre più strategica che garantisce un supporto costante anche alle imprese, grandi, medie e piccole, con risultati visibili e concreti. Il Presidente ha inoltre ricordato che la Commissione europea ha citato l’Ance ed il sistema istituzionale che la supporta, come “best practice” in Europa in materia di internazionalizzazione delle PMI del settore delle costruzioni.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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