In Italia 50% degli edifici scolastici senza certificato di agibilità

"Quasi una scuola su due non ha il certificato di agibilità. Molte scuole italiane sono state costruite prima del 1974, anno in cui sono entrate in vigore le...

02/07/2013
"Quasi una scuola su due non ha il certificato di agibilità. Molte scuole italiane sono state costruite prima del 1974, anno in cui sono entrate in vigore le norme antisismiche e addirittura alcuni edifici sono stati costruiti prima del 1900. Sono 27.920 gli edifici scolastici che ricadono in aree ad elevato rischio sismico, di cui 4.856 in Sicilia , 4.608 in Campania, 3.130 in Calabria (tutte), 2.864 in Toscana, 2.521 nel Lazio. La strada intrapresa dal Governo con il Decreto del Fare è giusta: le scuole vanno messe in sicurezza".

Queste le parole del Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Gian Vito Graziano, commentando l'analisi condotta dal Centro Studi del CNG su dati CRESME. "Molti edifici scolastici necessiterebbero di manutenzione urgente - ha proseguito Graziano - con un Sud Italia ed Isole maggiori che hanno un patrimonio edilizio scolastico sostanzialmente vecchio. Seppure oggi rileviamo una accresciuta attenzione nei confronti della sicurezza delle scuole, molto c'è ancora da fare. Sul fronte della riduzione del rischio sismico occorre un approccio programmato che modifichi il quadro complessivo".

La difesa del suolo
Un plauso dei geologi va anche alla parte riguardante la difesa del suolo. "Credo che in Italia si sia finalmente compreso che occorra una svolta culturale - ha continuato Graziano - e come Consiglio siamo pronti a fare la nostra parte, a collaborare sulle proposte che puntino al recupero del territorio ed alla sua messa in sicurezza, contribuendo in questo modo anche al rilancio socio-economico del Paese. Dobbiamo andare verso un'edilizia eco-sostenibile, valorizzando soprattutto il costruito. Dobbiamo anche costruire un nuovo scenario energetico, puntando su una produzione di energia elettrica e termica da tutte le fonti rinnovabili, compresa quella geotermica sinora trascurata in termini di incentivi fiscali, e sul risparmio nei consumi".

Fonte: Consiglio Nazionale dei Geologi
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