Inarcassa e Insostenibilità economica: il sistema è in crisi

Che il problema Inarcassa non si fosse risolto era abbastanza evidente a tutti e che il periodo di luglio sarebbe stato molto "caldo" dal punto di vista pens...

21/07/2014
Che il problema Inarcassa non si fosse risolto era abbastanza evidente a tutti e che il periodo di luglio sarebbe stato molto "caldo" dal punto di vista pensionistico lo era probabilmente ancor di più.

Ricordiamo, infatti, che il 31 maggio è scaduto il termine per architetti e ingegneri per richiedere la deroga al contributo minimo soggettivo e che il 30 giugno 2014 è la data oltre la quale non poteva più essere annullata la richiesta di deroga dei contributi minimi. A partire dal mese di luglio sono, quindi, cominciate a partire le prime "letterine" da parte di Inarcassa. Risulta, quindi, evidente che, soprattutto in questa fase di prima applicazione della deroga dei contributi minimi, sarebbero fioccate le richieste di chiarimento da parte di professionisti in preda ad una crisi pensionistica (oltre che di nervi).

Ci saremmo, dunque, aspettati che Inarcassa si fosse preparata a dovere per rispondere alla prima ondata di richiesta ma, forse, siamo stati tutti troppo ottimisti. Erano già arrivate parecchie richieste di aiuto alla nostra redazione e dopo la lettera partita dall'Ordine degli Architetti della Provincia di Torino ne abbiamo avuto la conferma: il sistema Inarcassa è entrato in un pericoloso loop e non riesce più a far fronte alle richieste di chiarimento di Architetti e Ingegneri.

Il Presidente degli Architetti di Torino, Marco Aimetti, ha inviato una lettera al Presidente Inarcassa Paola Muratorio manifestando il disagio dei propri iscritti. "Desidero portare alla conoscenza di Inarcassa il fatto che l'Ordine scrivente riceve quotidianamente proteste da parte di iscritti che non riescono a contattare Inarcassa, né a ricevere alcun riscontro a fronte di richieste inviate via Pec o con messaggio su segreteria telefonica".

"L'annunciato miglioramento del sistema di risposta agli iscritti con l'introduzione di un nuovo call center - ha continuato Aimetti - ci pare non si stia realizzando, con la creazione di un diffuso sentimento di scontento. Scontento che si riflette sul Nodo Periferico attivo presso l'Ordine, che come è noto non è abilitato a fornire le risposte e i servizi richiesti".

"Il problema si è acuito con il recente invio da parte di Inarcassa di comunicazioni contenenti richieste di contributi scaduti, con interessi e sanzioni, che hanno creato in molti iscritti la necessità di chiarire la propria posizione ed essere guidati nell'uso del sistema on line per la chiusura del debito. Ci viene segnalato inoltre che chi ha regolarizzato la propria situazione impiega poi molto tempo a ottenere un certificato di regolarità contributiva, con il rischio di non vedersi assegnati incarichi pubblici, oppure di avere i pagamenti bloccati da parte delle P.A.".

Grosse, dunque, le problematiche per Architetti e Ingegneri che non solo faticano a trovare il modo di pagare i contributi pensionistici, ma trovano anche problematiche non da poco per ottenere il DURC.

Unendoci alla segnalazione dell'Ordine degli Architetti di Torino ci auguriamo che Inarcassa prenderà in considerazione il problema segnalato, apportando correttivi immediati e utili a risolverlo in tempi rapidi.

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