Istat: Indici prezzi al consumo maggio 2015

L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Maggio 2015; l'indice dei prezzi al consumo per le fam...

16/06/2015
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Maggio 2015; l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati si è, dunque, attestato per il mese di maggio 2015 con la nuova base 2010 sul valore di 107,20 con una modesta variazione positiva rispetto a quello del mese precedente.
La variazione mensile è stata del + 0,1 % e quella annua del - 0,1 %. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Maggio 2015 ed il 14 Giugno 2015, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2014 del + 0,765187 %.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.

Nel mese di maggio 2015, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% sia rispetto al mese precedente sia nei confronti di maggio 2014, con un’inversione della tendenza annua.
La ripresa dell’inflazione, dopo quattro mesi consecutivi di valori negativi, è dovuta principalmente all’ulteriore ridimensionamento della flessione su base annua dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (- 7,2 %, da - 8,7 % di aprile) e all’accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi, dovuta in particolare all’aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+ 0,8 %, da - 0,6 % di aprile).
Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l’“inflazione di fondo” fa registrare una risalita (+ 0,6%, da + 0,3 % di aprile); al netto dei soli beni energetici, si porta a + 0,8 %.
L’aumento su base mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+ 1,8 %) – per effetto dei rialzi dei carburanti – e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+ 0,5 %), con particolare riguardo a quelli ricettivi.

Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al - 0,075 % e l'indice biennale al + 0,225 %.

L'Istat spiega che, nel mese di maggio 2015, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 0,8 %), Trasporti (+ 0,5 %), Prodotti alimentari e bevande analcoliche, Bevande alcoliche e tabacchi, Mobili articoli e servizi per la casa, Altri beni e servizi (+ 0,1 % per tutti e quattro).

Variazioni nulle si sono registrate nei quattro capitoli Abbigliamento e calzature, Abitazione acqua elettricità e combustibili, Servizi sanitari e spese per la salute, Istruzione.

Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Comunicazioni (- 0,6 %) e Ricreazione spettacoli e cultura (- 0,3 %).

Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (+ 3,2 %), Istruzione (+ 1,8 %), Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 1,1 %), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 1,0 %), ,.

Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Mobili articoli e servizi per la c asa (+ 0,5 %), Abbigliamento e calzature (+ 0,4 %), Servizi sanitari e spese per la salute, Ricreazione, spettacoli e cultura (+ 0,3 % per tutti e due), Altri beni e servizi (+ 0,2 %).

Incrementi tendenziali nulli non si sono registrati in nessun capitolo.

Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nei capitoli Comunicazioni (- 2,2 %), Abitazione, acqua elettricità e combustibili (- 1,4 %) e Trasporti (- 1,2 %).

Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati soltanto nelle città di Bolzano (+ 0,7 %), Milano (+ 0,5 %), Roma e Aosta (+ 0,4 % per entrambe), Firenze, L’Aquila e Potenza (+ 0,3 % per tutte e tre), Ancona e Trieste (+ 0,2 % per entrambe), Cagliari, Palermo, Bari, Napoli e Perugia (+ 0,1 % per tutte e cinque), mentre nelle città di Torino e Genova gli aumenti tendenziali sono risultati nulli e nelle altre città sono tuti negativi e precisamente a Venezia (- 0,2 %), a Catanzaro (- 0,4 %), a Trento (- 0,5 %) a Bologna (- 0,7 %).

I prossimi indici saranno pubblicati il 14 luglio 2015.
© Riproduzione riservata

Link Correlati

Tassi Istat