Legge di Stabilità per il 2016: OK ai fondi UE per i professionisti

Se dovessi utilizzare un famoso detto calcistico, probabilmente penserei a ”non dire gatto se non l’hai nel sacco”. Nonostante la presentazione di un emendam...

22/12/2015
Se dovessi utilizzare un famoso detto calcistico, probabilmente penserei a ”non dire gatto se non l’hai nel sacco”. Nonostante la presentazione di un emendamento che avrebbe abrogato il comma 474 del maxiemendamento al disegno di Legge di Stabilità, alla fine la Camera ha confermato la possibilità per i liberi professionisti di accedere ai Piani operativi POR e PON del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), rientranti nella programmazione dei fondi strutturali europei 2014/2020.

Ricordiamo, infatti, che dopo la prima approvazione da parte della Camera (leggi articolo), era stato presentato un emendamento dalla deputata Alessia Rotta (PD) per la soppressione della norma in quanto non chiarirebbe al meglio i destinatari dei fondi, intesi come professionisti ordinistici o non. Secondo la deputata Rotta "preso atto della necessità di chiarire meglio il punto, tra modificare ancora una volta l'emendamento oppure cassarlo, è stata scelta la seconda strada, inserendo invece la norma in questione, riveduta e corretta entro il quadro più strutturato del prossimo collegato sul lavoro autonomo" (leggi articolo).

Alla fine, però, è prevalso il buon senso e, complice il pesante stato di crisi in cui versano le libere professioni, è stato deciso di confermare il provvedimento e rimandare in un successivo momento la possibilità di chiarire meglio i destinatari dei fondi.

”Un risultato straordinario che finalmente proietta i liberi professionisti italiani su una dimensione europea”. Questo il commento del presidente di Confprofessioni Gaetano Stella che ha continuato rilevando che ”Non si tratta di un traguardo, ma di un punto di partenza per assicurare a tutti i liberi professionisti, senza alcuna distinzione, le risorse necessarie per competere ad armi pari sul mercato dei servizi professionali. Adesso, dobbiamo rimboccarci le maniche perché siamo all'inizio di un percorso che, in linea con gli orientamenti comunitari, supera le distinzioni tra Pmi e studi professionali e ridisegna dalle fondamenta il valore dei liberi professionisti in un contesto economico ancora fragile”.

”Abbiamo lavorato incessantemente - ha affermato Stella - prima presso la Commissione europea che nel 2014 ha presentato le Linee d'azione per sostenere l'attività delle professioni liberali, dove per la prima volta i professionisti vengono riconosciuti a tutti gli effetti destinatari dei fondi europei. Ma la battaglia più dura l'abbiamo sostenuta con le istituzioni politiche italiane per affermare il principio sacrosanto, sancito da una Raccomandazione della Commissione europea e da un Regolamento Ue, che anche i liberi professionisti italiani, svolgono un'attività economica al pari delle piccole e medie imprese e, pertanto, hanno il diritto di accedere ai piani operativi Por e Pon del Fondo sociale europeo e del Fondo europeo di sviluppo regionale della programmazione 2014/2020”.

”Oggi - ha continuato il Presidente di Confprofessioni - dopo alcuni tentennamenti, il Parlamento ha riconosciuto pienamente questo diritto, eliminando qualsiasi pretesto e discriminazione nei confronti dei professionisti e togliendo qualsiasi alibi a quelle Regioni che puntavano a escludere i lavoratori autonomi dai bandi regionali. Ora si apre una nuova fase che vedrà Confprofessioni impegnata al tavolo del Comitato con funzioni di sorveglianza per l'attuazione dei Programmi 2014-2020 dell'Agenzia per la coesione territoriale, affinché i professionisti possano beneficiare dei finanziamenti comunitari; al tempo stesso, stiamo lavorando ad una road map per accompagnare i professionisti nella realizzazione di programmi finanziabili nell'ambito dei fondi strutturali europei. Dobbiamo puntare su innovazione, reti tra professionisti, internazionalizzazione e multidisciplinarietà per rilanciare la competitività degli studi in un mercato dei servizi sempre più globalizzato che richiede nuove competenze di elevato contenuto intellettuale”.

”Tale risultato - ha concluso il Presidente Stella - è il frutto di un inteso lavoro corale di Confprofessioni e di quanti hanno sostenuto la nostra battaglia. Desidero ringraziare personalmente e a nome di tutti i professionisti i referenti istituzionali che hanno contribuito al raggiungimento di questo importante obiettivo e che hanno sostenuto la proposta emendativa di Confprofessioni nel corso dell’esame della legge di Stabilità: dalle relatrici Federica Chiavaroli e Magda Zanoni per aver accolto le nostre istanze e aver fatto propria la nostra proposta al Senato, al relatore della manovra in Commissione Bilancio della Camera, Paolo Tancredi; il sottosegretario al Mise, Simona Vicari; il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta; e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio De Vincenti”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it
     
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