MANUALE DI BUONA PRATICA

Mancano soltanto pochi giorni all’apertura del VII Congresso nazionale degli architetti che si terrà a Palermo dal 7 al 9 Febbraio. Il Programma è abbastanz...

04/02/2008
Mancano soltanto pochi giorni all’apertura del VII Congresso nazionale degli architetti che si terrà a Palermo dal 7 al 9 Febbraio.
Il Programma è abbastanza nutrito e nel corso delle tre giornate il Congresso affronterà innanzitutto le emergenze legislative nazionali, legate alle scadenze del Governo e del Parlamento (la riforma delle professioni intellettuali, il Regolamento del Codice degli Appalti, le nuove norme sulla sicurezza nell'edilizia) ma non trascurerà i temi strategici della qualità come motore di innovazione: i protocolli prestazionali, la formazione e l'aggiornamento professionale, il tirocinio, i tempi e i costi della qualità, la deontologia.

Hanno garantito la loro presenza ai lavori del Congresso - come ha dichiarato il Presidente dell'ordine degli Architetti di Palermo, Raffaello Frasca - l'architetto Massimiliano Fuksas, il presidente della Conferenza Nazionale dei Presidi di Architettura prof. Carlo Olmo, i sindaci Massimo Cacciari (Venezia), Vincenzo De Luca (Salerno), Sergio Chiamparino (Torino), Diego Cammarata (Palermo) ed altri primi cittadini d'Italia, che si confronteranno con gli architetti per avviare un processo di democrazia urbana e di pianificazione partecipata.
Il Presidente della Consulta regionale degli Ordini degli Architetti, Rino La Mendola, ha aggiunto che: “Sul tema della democrazia urbana gli architetti siciliani, quale contributo al dibattito congressuale, offriranno la loro positiva esperienza di collaborazione con il DARC Regionale (Dipartimento per la promozione dell'Arte e dell'Architettura Contemporanea), con il quale la Consulta ha recentemente sottoscritto una convenzione quadro a livello regionale; una convenzione che adesso stiamo decentrando nel territorio siciliano con protocolli di intesa mirati, che coinvolgono i soggetti competenti nella gestione del territorio, come le province ed i Comuni, in un progetto di promozione dell'architettura contemporanea di qualità.”

Al Congresso sarà presentato il “Manuale di buona pratica. La programmazione dei lavori pubblici. Il concorso di progettazione” che il vice-presidente del Consiglio nazionale con delega ai concorsi ed ai lavori pubbloici Massimo Gallione ha realizzato nalaizzando il Codice dei contratti, i due decreti correttivi ed il nuovo Regolamento già approvato ed in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Massimo Gallione ha constatato che “In paesi come Francia, Spagna e Inghilterra se un'opera da realizzare deve durare in media sei anni, due sono dedicati alla programmazione, due alla progettazione e due anni alla realizzazione. Al contrario in Italia ci vorrebbero almeno cinque anni e mezzo per la realizzazione, sei mesi per la progettazione e nessun mese per la programmazione” ed ha precisato che la realizzazione del manuale è scaturita dal fatto che occupandosi nel Consiglio nazionale di aspetti relativi ai lavori pubblici si è accorto che in Italia le disfunzioni non sono poche. Il confronto delle procedure utilizzate in Italia con la macchina produttiva e amministrativa di altri paesi dell'Unione europea, fa notare tante differenze sono tante. Con metodiche di lavoro di paesi come Francia, Germania e Inghilterra, dove la macchina amministrativa funziona bene, si hanno riduzioni di tempi e costi per la realizzazione di opere pubbliche; in Italia invece i tempi di produzione sembrano infiniti e altrettanto lo sono i costi, con relativa insoddisfazione da parte degli utenti.
Il Vicepresidente ha, anche precisato che la legge europea individua nel concorso di progettazione, praticato in tutta Europa, la massima espressione di concorrenza mentre in Italia sta, invece, esplodendo la procedura del prezzo più basso, cha ha come unico criterio di valutazione il prezzo che di fatto si scontra con la qualità, enunciata già nell’articolo 2 del Codice dei contratti, e produce che, in genere, risponde a standard qualitativi scadenti.

A cura di Paolo Oreto
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