Manovra 2011-2012: preoccupazione dell'Ance per il taglio alle risorse per le infrastrutture

Il 31 maggio 2010 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto-legge n. 78/2010 recante "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e...

14/06/2010
Il 31 maggio 2010 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto-legge n. 78/2010 recante "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica" relativo alla Manovra economica per il biennio 2011-2012.

Il provvedimento è incentrato su una drastica riduzione della spesa statale (24 miliardi di euro nel biennio) che determinerà un ulteriore indebolimento della capacità di investimento in infrastrutture dopo una riduzione delle risorse per nuovi investimenti del 20% registrata nel periodo 2009-2010.

Questo rigore, però, non è adeguatamente bilanciato da misure in grado di incidere favorevolmente ed in modo significativo sullo sviluppo e sulla crescita economica del Paese, ed in particolare dell'industria delle costruzioni.

Questa è l'analisi effettuata dall'ANCE nel documento relativo alle principali misure di interesse per il settore delle costruzioni contenute nella Manovra che il Presidente Buzzetti ha illustrato in occasione dell'audizione tenutasi il 9 giugno 2010 presso la V Commissione Bilancio del Senato.

Dal documento emerge la preoccupazione dell'ANCE per il definanziamento degli stanziamenti iscritti nei bilanci 2007, 2008 e 2009 che non risultino impegnati sulla base del Rendiconto 2009, previsto all'articolo 1 della Manovra. Tale definanziamento rischia infatti di interessare soprattutto investimenti infrastrutturali in assenza dell'introduzione di una "clausola di salvaguardia" delle spese in conto capitale.

A questo definanziamento, si aggiunge il taglio lineare del 10% delle risorse destinate alle varie missioni dello Stato (art. 2) che provoca un'ulteriore contrazione degli stanziamenti destinati ad infrastrutture ed in particolare di quelle finanziate con le risorse del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (850 milioni di euro di investimenti infrastrutture e costruzioni tagliati in 3 anni).

In materia di investimenti pubblici, desta inoltre forte preoccupazione la vigorosa riduzione dei trasferimenti a Regioni (8,5 miliardi di euro in 2 anni), Province e Comuni nonché il peggioramento delle condizioni del Patto di stabilità interno (art. 14) che determinerà nel 2010 una riduzione di 1,3 miliardi di euro della capacità di investimento degli enti locali rispetto al 2009.

Infine, per quanto riguarda le risorse pubbliche rese disponibili dalla revoca dei mutui non erogati della Cassa Depositi e Prestiti (art. 46), si auspica che possano essere destinate, come previsto originariamente, ad interventi medio-piccoli diffusi sul territorio e non soltanto alle grandi opere della Legge Obiettivo.

Per quanto concerne l'aggiornamento del catasto (art. 19), si evidenzia la necessità di consentire la regolarizzazione dal punto di vista catastale dei soli immobili che dispongono già di regolare titolo abitativo edilizio e si ribadisce la contrarietà dell'ANCE a qualsiasi tipo di condono edilizio.

È infine accolta positivamente la semplificazione della Conferenza dei servizi contenuta nell'articolo 49 del provvedimento.

Sotto il profilo fiscale, la Manovra prevede una serie di interventi che hanno come obiettivo, di per se del tutto condivisibile, il recupero dell'evasione fiscale mediante l'introduzione di misure che finiscono però per complicare ulteriormente la gestione amministrativa dell'attività delle aziende virtuose: dalla ritenuta del 10% per chi fruisce del 36% e del 55% (art. 25) alla limitazione della compensazione dei crediti con i debiti tributari.

Sarebbe invece essenziale accentuare gli strumenti di contrasto degli interessi tra imprese e utenti finali stimolando la convenienza a chiedere la regolarità dello svolgimento delle operazioni.

In tal ambito, la proroga delle agevolazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e la cedolare secca sugli affitti appaiono due misure fondamentali per il perseguimento degli obiettivi che la Manovra si propone.

Infine, per quanto attiene ai fondi immobiliari, si auspica lo stralcio della norma relativa alla modifica della disciplina fiscale dei fondi (art. 32) che produce effetti retroattivi, colpendo equilibri e valutazioni finanziarie di operazioni in corso, e dovrebbe comunque intervenire nell'ambito di una revisione generale e sistematica della normativa del settore.

Fonte: ANCE
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