Milleproroghe e bando Periferie: dietrofront del Governo o niente conferenza unificata

“Abbiamo deciso di non sospendere le relazioni istituzionali con il governo perché il presidente del Consiglio si è impegnato entro una settimana, dieci gior...

13/09/2018

Abbiamo deciso di non sospendere le relazioni istituzionali con il governo perché il presidente del Consiglio si è impegnato entro una settimana, dieci giorni, a risolvere il problema creato dal blocco dei fondi per il bando periferie disposto in Senato ad agosto con un emendamento al Milleproroghe".

Queste le parole del Presidente dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), Antonio Decaro, in merito al blocco del bando per le periferie disposto con un emendamento approvato al Senato nel percorso di conversione in legge del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91 recante “Proroghe di termini previsti da disposizioni legislative” (c.d. Milleproroghe).

Il Presidente Decaro, al termine di un incontro con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi ha minacciato la sospensione dei rapporti con il Governo nei tavoli istituzionali (Conferenza unificata). "Non abbiamo capito le motivazioni per le quali non è possibile porre rimedio in queste ore. Ma registriamo un impegno importante. Che metteremo alla prova dei fatti. Come ho annunciato direttamente al presidente Conte, se non si arriverà alla soluzione, noi sindaci non parteciperemo più ai lavori della conferenza unificata, dal cui esame passano tutti i provvedimenti".

Nel Milleproroghe - conclude Decaro - erano stati cancellati finanziamenti per un miliardo e seicento milioni. Soldi destinati ai cittadini più fragili, alle zone delle città in cui si concentra il disagio, alle periferie. La trattativa partiva di là. Abbiamo ottenuto l’impegno del capo del governo perché tutti quei soldi siano recuperati, sebbene rimodulati nel tempo, tenendo conto delle esigenze di ogni Comune”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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