Osservatorio MEF: cresce il numero di Partite IVA aperte nel 2019

Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha reso noti i dati relativi alle aperture delle Partite IVA nel quarto trimestre 2019 e il totale dell'anno

di Redazione tecnica - 13/02/2020

Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha reso noti i dati relativi alle aperture delle Partite IVA nel quarto trimestre 2019 e il totale dell'anno.

In particolare, nel quarto trimestre del 2019 sono state aperte 109.016 nuove partite Iva con un incremento del 5,1% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Anche i dati complessivi del 2019 registrano un netto miglioramento: nel corso del 2019 sono state aperte circa 545.700 nuove partite Iva con un aumento del 6,4% rispetto al 2018.

I dati del quarto trimestre 2019

In riferimento al quarto trimestre 2019, il MEF fornisce dati precisi su:

  • distribuzione per natura giuridica - il 65% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 27,7% da società di capitali, il 4,5% da società di persone; la quota dei “non residenti” ed “altre forme giuridiche” rappresenta complessivamente circa il 3% del totale delle nuove aperture. Rispetto al quarto trimestre del 2018, l’aumento complessivo è dovuto quasi esclusivamente alle persone fisiche (+7,3%), mentre le società di capitali (-0,8%), e le società di persone (-10%) registrano diminuzioni; da segnalare il considerevole aumento di aperture da parte di soggetti non residenti (+91,7%).
  • ripartizione territoriale - il 42,7% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22% al Centro e il 34,7% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso periodo del 2018 evidenzia che i principali incrementi di avviamenti sono avvenuti in Puglia (+27,8%), Basilicata (+14,1%) e Umbria (+12,8%); mentre diminuzioni sono avvenute solamente in Valle d’Aosta (-9,3%), Calabria (-8,7%) e Molise (-0,7%).
  • classificazione per settore produttivo - il commercio registra sempre il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 22,2% del totale, seguito dalle attività professionali (12,8%) e dall’agricoltura (10,5%). Rispetto al quarto trimestre del 2018, tra i settori principali i maggiori aumenti si notano nell’istruzione (+21,4%), nelle attività professionali (+14,5%) e in quelle finanziarie (+11,2%). Le flessioni, invece, riguardano l’agricoltura (-1,9%), i servizi d’informazione (-0,4%) e le attività manifatturiere (-0,3%).
  • classificazione per genere - relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra che il 63% delle aperture è stata operata da maschi (dato stabile rispetto allo stesso trimestre del 2018). Il 42,5% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 33,1% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo del precedente anno, si osserva un incremento di aperture crescente al crescere dell’età degli avvianti (dal +0,8% della classe più giovane al +39,7% della più anziana).

La scelta del regime forfetario

Nel periodo in esame 41.577 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 38,1% del totale delle nuove aperture, con un aumento del 26,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

I dati complessivi del 2019

Anche in riferimento all'anno 2019, il MEF fornisce dati precisi su:

  • distribuzione per natura giuridica - il 72,9% delle partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 21,4% da società di capitali, il 3,6% da società di persone, l’1,8% da soggetti non residenti e lo 0,3% da altre forme giuridiche. Rispetto al 2018 l’aumento generale è trainato dalle persone fisiche (+10,5%), grazie alle adesioni al regime forfetario, per il quale dal 2019 il limite dei ricavi è stato esteso a 65.000 euro. Nell’anno 263.043 soggetti hanno aderito al regime, con un aumento del 34,5% in confronto al 2018; tali adesioni rappresentano il 48,2% del totale delle nuove aperture di partita Iva.
  • Le forme societarie accusano invece cali di avviamenti: -5,7% le società di capitali e -12,9% per le società di persone. Si nota, inoltre, il raddoppio di partite Iva avviate da soggetti non residenti, determinato dalle attività legate al commercio elettronico.
  • ripartizione territoriale - circa il 44% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22% al Centro e il 33,7% al Sud ed Isole; il confronto con l’anno 2018 evidenzia che tutte le Regioni mostrano un aumento di avviamenti: i maggiori si sono registrati in provincia di Bolzano (+11,9%), Lombardia (+11,6%) e Piemonte (+11%); i più contenuti in Friuli V.G.(+0,5%), Campania (+1,4%) e Sardegna (+2%).
  • classificazione per settore produttivo - il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva (il 19,7% del totale), seguito dalle attività professionali (17,1%) e dall’agricoltura (9,6%). Rispetto al 2018 fra i settori principali si osservano consistenti aumenti di aperture per l’istruzione (+22,5%), attività professionali (+18%) e costruzioni (+12,4%). Gli unici settori principali in flessione sono l’agricoltura (-5,8%) e le attività manifatturiere (-0,1%).
  • classificazione per genere - per quanto riguarda le persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con il 62,6% di aperture da parte di soggetti di sesso maschile. Il 44,8% delle nuove partite IVA è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 32,5% da soggetti nella classe 36-50 anni. Il confronto con l’anno precedente mostra un incremento di aperture crescente al crescere dell’età degli avvianti (dal +5,8% della classe più giovane al +29,1%% della più anziana).

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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