Pagamenti PA: in edilizia ritardi di oltre 4 mesi

L'indagine ANCE sulla situazione dei tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione

di Redazione tecnica - 12/02/2020

Dopo la condanna da parte della Corte UE, sono arrivati i dati forniti dall'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) che in un'indagine sulla situazione dei tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione ha messo a nudo le criticità relative al comparto dell'edilizia che rimane uno dei settori più colpiti dal fenomeno.

Come confermano i costruttori italiani "Dopo 9 anni dall’approvazione della nuova direttiva europea sui ritardi di pagamento, la situazione dei ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione in Italia appare ancora critica e continua a rappresentare un elemento di forte criticità per le imprese di costruzioni".

L'ultima indagine datata novembre 2019 denuncia che circa i due terzi delle imprese di costruzioni registrano ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione. In media, le imprese che realizzano lavori pubblici vengono pagate 133 giorni (circa 4,5 mesi) dopo l’emissione degli Stati di Avanzamento Lavori, contro i 60 giorni previsti dalla normativa.

Numeri migliori sia rispetto al 2013 (ritardi dimezzati) che al biennio 2016-2017 (ritadi ridotti di circa un quarto) ma ancora al di sopra dei limiti fissati dall'UE. "Continua - afferma l'ANCE - a prevalere la “cultura” dei ritardi di pagamento alle imprese, testimoniata dalle numerose prassi inique che le Pubbliche Amministrazioni mettono in atto nei confronti delle imprese di costruzione".

Secondo l'ultima indagine ANCE "A fine 2019 il 92% delle imprese dichiara di aver ricevuto richieste di ritardare l’emissione dei SAL o l’invio delle fatture, di accettare, in sede di contratto, tempi di pagamento superiori alle tempistiche o di rinunciare agli interessi di mora in caso di ritardo".

In allegato l’estratto dell’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni relativo al box: “Pagamenti della Pubblica Amministrazione in Italia”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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