Restauratore beni culturali: in Gazzetta Ufficiale il regolamento per gli esami di abilitazione

Pubblicato il decreto del Ministero della Cultura che specifica i soggetti ammessi e le materie di esame per conseguire la qualifica di restauratore

di Redazione tecnica - 20/04/2024

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 aprile 2024, n. 91 il Decreto del Ministero della Cultura del 17 gennaio 2024 , n. 52, recante il regolamento per lo svolgimento degli esami di abilitazione alla qualifica di restauratore di beni culturali, in attuazione dell’articolo 182, comma 1 -quinquies, del d.Lgs n. 42/2004 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio).

Restauro beni culturali: il Decreto con il regolamento per gli esami di abilitazione

Come specificato nel Regolamento, le prove di esame sono riservate:

  • ai soggetti che abbiano acquisito la qualifica di collaboratore restauratore di beni culturali;
  • ai soggetti che, entro il termine e nel rispetto della condizione previsti dal comma 1 -ter dell’articolo 182 del Codice, abbiano conseguito la laurea o il diploma accademico di primo livello in restauro delle accademie di belle arti, nonché la laurea specialistica o magistrale, ovvero il diploma accademico di secondo livello in restauro delle accademie di belle arti, corrispondenti ai titoli previsti nella tabella 1 dell’allegato B al Codice, attraverso un percorso di studi della durata complessiva di almeno cinque anni.

Nel dettaglio possono acquisire la qualifica di restauratore, previo superamento di prove di idoneità:

  • a) coloro i quali abbiano acquisito la qualifica di collaboratore restauratore di beni culturali ai sensi del comma 1 -sexies dell’articolo 182 del Codice;
  • b) coloro i quali, entro il termine e nel rispetto delle condizioni previste dal comma 1 -ter , dell’articolo 182 del Codice, abbiano conseguito:
    • 1) le lauree della classe 41 (Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali);
    • 2) le lauree della classe L-43 (Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali);
    • 3) le lauree specialistiche della classe 12/S (Conservazione e restauro del patrimonio storico-artistico);
    • 4) le lauree magistrali della classe LM-11 (Conservazione e restauro dei beni culturali);
    • 5) i diplomi accademici di primo e di secondo livello sperimentali in restauro rilasciati dalle Accademie di belle arti, attraverso un percorso di studi della durata complessiva di almeno cinque anni;
    • 6) i diplomi in restauro delle accademie di durata quadriennale resi equipollenti ai diplomi accademici di II livello dalla legge 24 dicembre 2012, n. 228, e dal decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 10 aprile 2019, n. 331;
    • 7) le lauree della classe L-1 (Beni culturali);
    • 8) le lauree della classe 13 (Scienze dei beni culturali).

Le prove di idoneità sono indette con decreto del Ministro della cultura, di concerto con il Ministro dell’università e della ricerca, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» e sul sito internet istituzionale del Ministero della cultura.

La domanda di partecipazione va presentata entro sessanta giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto per ciascuna delle categorie dei soggetti legittimati a partecipare alle distinte prove di idoneità, insieme al pagamento della tassa di partecipazione.

Materie d'esame

La prova di esame consiste, per chi ha già la qualifica di collaboratore restauratore di beni culturali, per tutti gli altri in una prova tecnica.

La prova teorica consiste in un test articolato in sessanta quesiti a risposta multipla, da svolgersi in sessanta minuti, sulle materie di cui all’Allegato B al regolamento e sulla legislazione dei beni culturali:

  • FIS/07 - Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina);
  • CHIM/12 - Chimica dell’ambiente e dei beni culturali;
  • GEO/09 - Georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche per l’ambiente e i beni culturali;
  • BIO/03 - Botanica ambientale e applicata;
  • ICAR/17 - Disegno; ICAR/19 - Restauro;
  • L-ART/10 - Metodologie della ricerca archeologica;
  • L-ART/01 - Storia dell’arte medievale;
  • L-ART/02 - Storia dell’arte moderna;
  • L-ART/03 - Storia dell’arte contemporanea;
  • L-ART/04 - Museologia e critica artistica e del restauro;
  • M-STO/01 - Storia medievale;
  • M-STO/02 - Storia moderna;
  • M-STO/05 - Storia della scienza e delle tecniche;
  • M-STO/08 - Archivistica; bibliografia e biblioteconomia;
  • M-STO/09 - Paleografia; IUS/09 - Istituzioni di diritto pubblico;
  • IUS/10 - Diritto amministrativo. Settori artistico-disciplinari
  • ABPR29 Chimica e fisica per il restauro;
  • ABPR30 Tecnologia dei materiali;
  • ABST47 Stile, storia dell’arte e del costume;
  • ABVPA61 Beni culturali e ambientali;
  • ABVPA62 Teorie e pratiche della valorizzazione dei beni culturali;
  • ABVPA63 Museologia;
  • ABVPA64 Museografia e progettazione di sistemi espositivi;
  • ABPR74 Tecniche di fonderia e di formatura per il restauro;
  • ABPR75 Tecniche della decorazione per il restauro;
  • ABPR76 Tecniche e tecnologie grafiche per il restauro;
  • ABPR72 Tecniche della pittura per il restauro;
  • ABPR73 Tecniche della scultura per il restauro;
  • ABST49 Teoria e storia del restauro;
  • ABST51 Fenomenologia delle arti contemporanee;
  • ABPR24 Restauro per la pittura;
  • ABPR25 Restauro per la scultura;
  • ABPR26 Restauro per decorazione;
  • ABPR27 Restauro dei materiali cartacei;
  • ABPR28 Restauro dei supporti audiovisivi;
  • ABLE70 Legislazione ed economia delle arti e dello spettacolo.

La prova tecnica consiste nella soluzione di un quesito complesso a risposta aperta e argomentata, relativo a un intervento di progettazione in materiali e metodi, concernente uno dei settori di cui all’Allegato A al regolamento, da svolgersi in novanta minuti, nei seguenti settori di competenza:

  • 1) Materiali lapidei, musivi e derivati;
  • 2) Superfici decorate dell’architettura;
  • 3) Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile;
  • 4) Manufatti scolpiti in legno, arredi e strutture lignee;
  • 5) Manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti;
  • 6) Materiali e manufatti tessili, organici e pelle;
  • 7) Materiali e manufatti ceramici e vitrei;
  • 8) Materiali e manufatti in metallo e leghe;
  • 9) Materiale libraio e archivistico e manufatti cartacei e pergamenacei;
  • 10) Materiale fotografico, cinematografico e digitale;
  • 11) Strumenti musicali;
  • 12) Strumentazioni e strumenti scientifici e tecnici.

In caso di scelta di due settori di competenza, la prova tecnica consiste nella soluzione di due quesiti complessi, a risposta aperta e argomentata e relativi a due interventi di progettazione in materiali e metodi, in relazione ai due settori prescelti, da svolgersi complessivamente in tre ore.

Le prove, si intendono superate qualora il candidato consegua un punteggio non inferiore a sessanta centesimi. Ove la prova tecnica sia articolata in due quesiti, l’abilitazione a ciascun settore prescelto si intende acquisita con il conseguimento, in ciascun quesito, del punteggio non inferiore a sessanta centesimi.

I candidati che supereranno le prove di idoneità acquisiscono la qualifica di «restauratore di beni culturali».

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