Sardegna: più trasparenza con la nuova legge regionale sugli appalti

Procedure semplificate, maggiore concorrenza e trasparenza, attenzione alla sicurezza e alla tutela dei lavoratori: a questo punta la legge sulle procedure d...

10/08/2007
Procedure semplificate, maggiore concorrenza e trasparenza, attenzione alla sicurezza e alla tutela dei lavoratori: a questo punta la legge sulle procedure di aggiudicazione degli appalti di lavori, forniture e servizi, approvata dal Consiglio regionale su proposta della Giunta.
La Regione punta a semplificare e rendere più trasparenti le procedure per gli appalti pubblici con la legge approvata venerdì 27 luglio scorso in Consiglio regionale (primo provvedimento di questo genere nella sua storia), in attuazione della direttiva comunitaria del 31 marzo 2004. Una legge che, addirittura, anticipa lo Stato e ha incontrato i voti favorevoli dell'opposizione: nessun voto contrario, soltanto qualche astenuto.

Giunta e Consiglio hanno voluto disciplinare con una legge unitaria, che entrerà in vigore tra 60 giorni, le procedure di aggiudicazione degli appalti di lavori, forniture e servizi. È un atto che la Regione, dalla sua autonomia, fa per la prima volta: sinora sono state applicate le norme dello Stato. "Abbiamo esercitato una funzione dell'autonomia, prestando molta attenzione alla libera concorrenza", spiega l'assessore regionale dei Lavori pubblici, Carlo Mannoni.

Sono stati stabiliti nuovi criteri, per esempio nella programmazione delle opere pubbliche da parte degli Enti locali. "Finiti i tempi dei finanziamenti estemporanei che talvolta venivano fatti da Province e Comuni su richiesta degli enti locali – commenta l'assessore Mannoni -. I Comuni, d'ora in poi, esprimeranno le loro priorità con una programmazione annuale e triennale, e la Regione sarà vincolata a queste scelte".

Previste forme di aggiudicazione provvisoria degli appalti. Le offerte anomale sottosoglia saranno escluse automaticamente. Affidamento diretto in economia sino a 30mila euro, per servizi e forniture, e fino a 50mila euro per i lavori. Per salvaguardare la qualità delle opere pubbliche, nelle quali dovranno spiccare i materiali locali, saranno preferiti i concorsi di progettazione e di idee. Attenzione alla qualità nella progettazione degli edifici pubblici. Alcune clausole sono state studiate, invece, per tutelare i giovani professionisti e consentire loro l'inserimento in un mercato piuttosto "chiuso" e difficile ad aprirsi alla libera concorrenza: con un sistema di rotazione, potranno avere un più facile accesso.

Le imprese sarde che vorranno partecipare alle gare potranno iscriversi nelle apposite liste regionali e comunali (che saranno sottoposte al controllo di un Osservatorio: ad esso saranno comunicati tutti gli incarichi, i quali saranno pubblicati anche sui siti istituzionali della Regione e dei Comuni). Le imprese saranno estratte a sorte, favorendo il ricambio: chi lavorerà una volta, dovrà attendere l'esaurimento della lista per poter rientrare nell'elenco delle aspiranti.

È prevista una semplificazione nelle procedure burocratiche e nell'assetto della struttura regionale: sinora erano attivi cinque comitati con 54 componenti complessivi (e relativi costi), i quali esprimevano i pareri di merito. Ora è stata istituita un'unità tecnica (Comitato unico) composta da nove dipendenti qualificati dell'amministrazione regionale che, di volta in volta, potranno avvalersi dell'opera di alcuni dei 15 esperti esterni.

Infine, la tutela dei lavoratori è richiamata in alcuni articoli della legge: su tutti, la sicurezza nei cantieri e il numero adeguato delle professionalità che le imprese dovranno impegnare.

a cura di www.regione.sardegna.it
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