Semplificazioni e crescita: Nel decreto-legge, in bilico le misure sui lavori pubblici

Il Consiglio dei Ministri il 13 giugno scorso ha approvato il decreto-legge recante “Misure urgenti per la semplificazione e per la crescita del Paese” e non...

20/06/2014
Il Consiglio dei Ministri il 13 giugno scorso ha approvato il decreto-legge recante “Misure urgenti per la semplificazione e per la crescita del Paese” e non posso non sottolineare come a distanza di una settimana non è stato ancora reso pubblico un testo ufficiale del decreto legge.
Per quanto concerne i lavori pubblici, mentre gli operatori del settore sfogliano la margherita sui reali provvedimenti adottati, arrivano informazioni spesso confliggenti che non danno alcuna certezza e ad oggi non è dato di sapere se nel testo definitivo verranno confermati la cancellazione dell’incentivo del 2% per i tecnici pubblici dipendenti, l'ammorbidimento dei requisiti per le gare di progettazione e la trasmissione delle varianti all’Autorità Anticorruzione.

Audizione Cantone
Nella settimana che sta per trascorrere all’VIII Commissione della Camera dei deputati c’è stata l’audizione del Presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone sulle nuove direttive europee e sulla riforma degli appalti.
Nel mirino di Cantone le deroghe al Codice dei contratti e le varianti in corso d’opera.
A giudizio di Cantone il Codice dei contratti viene utilizzato soltanto per appalti di media o piccola grandezza mentre tutti i grandi eventi vanno in deroga (vedi, per ultimo, il caso delle misure introdotte dal decreto.legge cultura in riferimento al Grande Progetto Pompei) per la difficoltà di applicazione del codice stesso, più volte modificato ed integrato, nonché per i tempi e modalità di attuazione, ritenuti troppo lunghi e complessi.
Per quanto concerne, poi, gli appalti che non vanno in deroga, Cantone punta il dito nei riguardi delle varianti che molto spesso sono utilizzate per coprire un’aggiudicazione a prezzi stracciati.

Incentivo 2 % tecnici pubblici dipendenti
Relativamente al problema della cancellazione dell’incentivo 2 % per i tecnici pubblici dipendenti, ho registrato in questi giorni le diverse opinioni di libero professionisti e pubblici dipendenti ma anche quella, del tutto positive sia dell’Oice e di Federarchitetti.
Patrizia Lotti, presidente dell’Oice ha dichiarato: "Salutiamo con soddisfazione, ovviamente se sarà confermata, la proposta del Governo di procedere alla soppressione dell'incentivazione ai tecnici della P.A. per la progettazione., a direzione dei lavori e il collaudo. E' da più di quindici anni che l'OICE sottolinea l'irragionevolezza della norma e il fatto che essa abbia anche contribuito ad alimentare comportamenti non del tutto virtuosi. Basti pensare, fra le altre cose, alle riserve e alle varianti che sui progetti incentivati si sono comunque continuate a registrare in fase di esecuzione del contratto, segno evidente che la qualità dei progetti realizzati all'interno della P.A., nella maggior parte dei casi, non sono stati immuni da vizi” aggiungendo, anche, che la Pubblica Amministrazione deve essere “incaricata di programmare e controllare la fase progettuale e quella esecutiva soprattutto al fine di ridurre le varianti e gli extra-costi”.
Paolo Grassi, presidente di Federarchitetti, poi, ha così sottolineato la notizia “Riteniamo quanto mai opportuno che in sede di dibattito parlamentare e di conversione in legge, non permangano ambiguità sulla definizione del differente ruolo di programmazione e controllo degli Enti Pubblici rispetto la prestazione di servizi dei soggetti esterni: da un lato chi fornisce servizi dall’altro chi programma e controlla, da un altro ancora chi verifica, senza commistione di ruoli e con precise responsabilità”.

Criteri di aggiudicazione
In atto i due principali criteri di aggiudicazioni sono quelli definiti dagli articoli 81, 82 ed 83 del Codice “del prezzo più basso” e “dell’offerta economicamente più vantaggiosa”.
Sui due criteri di aggiudicazione negli anni trascorsi le opinioni sono state variegate ma possono essere così riassunte:
  • il “criterio del prezzo più basso”, nelle gare sotto soglia, se utilizzato con un chiaro sistema automatico di verifica ed esclusione delle offerte anormalmente basse potrebbe essere il più idoneo per evitare sia ribassi eccessivi che possibili aggiudicazioni pilotate e possibili atti corruttivi;
  • il “criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa” che, in linea di principio, è quello che potrebbe dare la sensazione del più idoneo per la scelta migliore, in atto, si scontra con l’attuale discrezionalità della scelta dei membri delle commissioni giudicatrici da parte degli enti appaltanti e con i tempi troppo lunghi per la definizione dell’aggiudicazione.
Segnalo, anche, come nel corso dell’audizione Raffaele Cantone abbia precisato che il “criterio del massimo ribasso” è quello meno discrezionale per l’aggiudicazione di una gara d’appalto anche se dovrebbe essere associato ad una chiara e semplice limitazione delle varianti che, molto spesso, vengono utilizzate per supplire ad eccessivi ribassi.
La nuova Direttiva europea2014/24/UE, in riferimento ai criteri di aggiudicazione, non utilizza più le precedenti indicazioni del “prezzo più basso” e “dell’offerta economicamente più vantaggiosa” che potevano essere fuorvianti ed all’articolo 67 rubricato “Criteri di aggiudicazione” parla soltanto dell’unico criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa che si differenzia da quella attualmente utilizzata nel Codice dei contratti per il fatto che viene individuata sulla base del prezzo o del costo, seguendo un approccio costo/efficacia con la possibilità di includere il miglior rapporto qualità prezzo valutato sulla base di più criteri.
In pratica nella nuova direttiva i criteri diventano “dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del costo” e “dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del costo”.

Ammorbidimento dei requisiti per le gare di progettazione
Sembra che il decreto-legge debba intervenire per una sensibile riduzione dei requisiti relativi alle gare di progettazione con la modifica dell'articolo 263 del Regolamento n. 270/2010.
In pratica dovrebbero essere diminuiti tutte le indicazioni riportate alle lettere a), b), c) e d) relative al comma 1 dell’articolo 263 del citato Regolamento.
Ma la modifica, in atto, non è certa.

Varianti
Il problema delle varianti legato, in atto, al criterio di aggiudicazione con il prezzo più basso è quello, che, a giudizio di Cantone deve essere maggiormente attenzionato ed è per questo che il decreto-legge dovrebbe contenere una specifica misura sulle varianti stesse.
In pratica tutte le varianti di un appalto dovranno inviate e segnalate all'Anac e, precisa Cantone “Nel breve periodo questa norma avrà un effetto deterrente, nel lungo periodo sarà l'ennesima norma che prevede una comunicazione formale ad una Authority. Il rischio formalismo c'è, ma la norma darà modo di procedere a controlli alle varianti in corso d'opera, che sono il vero problema” del sistema appalti in Italia. In verità già adesso a mio avviso non si tratta di un problema di varianti ma di come l’attuale norma sulle varianti contenuta nell’articolo 132 del codice dei contratti è stata utilizzata perché in linea di principio non dovrebbero esistere varianti con aumentio superiori al 10 % e nel caso di varianti con aumenti superiori al 20 % avrebbe dovuto essere attivata la rescissione del contratto.

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