Terremoti: ecco come la regione Umbria fa prevenzione rischio sismico

"Nonostante la difficoltà nel reperire risorse finanziarie, la Regione Umbria ha attivato in maniera continuativa misure ed azioni per la prevenzione del ris...

24/12/2013
"Nonostante la difficoltà nel reperire risorse finanziarie, la Regione Umbria ha attivato in maniera continuativa misure ed azioni per la prevenzione del rischio sismico impiegando quanto era disponibile, anche del proprio bilancio, nella consapevolezza tuttavia che sarebbero necessarie risorse notevolmente maggiori per l'adeguamento sismico del patrimonio edilizio". È quanto afferma l'assessore regionale Stefano Vinti, intervenendo nel dibattito sugli interventi per la protezione dal rischio sismico e in particolare in merito alle indicazioni degli esperti dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia che, all'indomani dell'evento sismico registrato a Gubbio mercoledì scorso, hanno auspicato l'adozione di misure precauzionali per la resistenza degli edifici.

"Poiché allo stato attuale non è possibile prevedere quando un evento sismico accadrà - sottolinea Vinti - mentre sono individuate le aree che, per proprie caratteristiche, sono soggette a fenomeni sismici, la Regione Umbria è intervenuta nel settore della prevenzione. La normativa antisismica per la costruzione dei nuovi edifici nel Comune di Gubbio - ricorda - è applicata dal 1981, anno di prima classificazione sismica. La ricostruzione di molti edifici, a seguito degli eventi sismici avvenuti in Umbria nel 1984 a Gubbio e nel 1997 a Colfiorito, realizzati prima del 1981, ha tenuto conto della sismicità della zona e dei possibili effetti locali".

La Regione è intervenuta, inoltre, per la prevenzione e la mitigazione del rischio sismico, con specifiche norme: "È stata la prima - rileva l'assessore - ad emanare nel 2002 una legge proprio per la prevenzione sismica del patrimonio edilizio, di fatto anticipando la norma nazionale del 2009, Legge n. 77 (ricostruzione in Abruzzo), la quale all'articolo 11 destina, appunto, specifiche risorse agli interventi per la prevenzione del rischio sismico".

Applicando la normativa nazionale, la Regione Umbria ha cofinanziato, "nonostante i tagli imposti dai Governi centrali, con proprie risorse interventi e programmi di prevenzione sismica per il prossimo triennio. Sempre nella prospettiva di mitigare il rischio sismico - aggiunge Vinti - l'amministrazione regionale ha impiegato parte delle risorse europee per azioni di prevenzione sismica su alcuni edifici pubblici rilevanti, cioè strategici in caso di emergenza, e per la realizzazione di verifiche e di indagini di microzonazione sismica. Il Governo centrale - conclude - dovrebbe investire ben altre risorse rispetto a quelle impiegate, in termini di riduzione del rischio sismico e di salvaguardia del territorio dal dissesto idrogeologico, invece di spendere risorse pubbliche in grandi opere, giudicate da molti, inutili e dannose".

fonte www.regione.umbria.it
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