Blocco della cessione del credito, Assistal: decretato il collasso del settore edile

Secondo il Presidente di Assistal la pubblicazione del Decreto Legge n. 11/2023 (Decreto Cessioni) ha decretato il collasso del comparto delle costruzioni

di Redazione tecnica - 20/02/2023

Il 16 febbraio 2023 e la pubblicazione del Decreto-Legge 16 febbraio 2023, n. 11 (Decreto Cessioni) rappresentano probabilmente un momento chiave per il comparto dell'edilizia e una data spartiacque dopo la quale si tornerà a prima del 2017, quando ogni bonus edilizio poteva essere utilizzato solo direttamente in dichiarazione dei redditi.

Decreto cessioni: decretato il collasso del settore edile

Il brusco stop ad ogni forma di opzione alternativa alla detrazione diretta avrà necessariamente un forte impatto sull'utilizzo di tutti i bonus edilizi ma soprattutto su quelli con aliquota molto alta (superbonus e sismabonus) e interventi economicamente rilevanti che, per ovvi motivi, necessitano di elevata capacità economica per chi deve sostenere le spese e la capienza fiscale necessaria.

Uno stop deciso con un vero e proprio blitz che non ha dato spazio ad alcun confronto e che sarà certamente ricordato da tutti. "La giornata di ieri - afferma Angelo Carlini, Presidente ASSISTAL - la ricorderemo come il momento in cui il Governo ha decretato il collasso di un intero settore, dove rientrano anche le nostre imprese. Per i crediti esistenti, infatti, non sarà più possibile la cessione a Regioni ed enti locali e per i bonus che matureranno da ora in poi non si potrà più ottenere lo sconto in fattura, né la cessione dei crediti".

Blocco della cessione senza alternative

Ciò che colpisce è (al momento) la totale assenza di alternative che avrà come unica conseguenza il blocco di tutti possibili interventi sui quali erano già state avviate discussioni e attività di progetazione. "Quello che non comprendiamo - prosegue Carlini - è l’intento di queste misure che, in assenza di soluzioni alternative, provocheranno la chiusura di migliaia di imprese e lasceranno incompiuti migliaia di cantieri. Un conto era trovare strumenti adeguati per evitare un utilizzo erroneo delle misure, un altro conto è cancellare tutte le misure con un provvedimento dell’ultimo minuto, andando a colpire indistintamente imprese e lavoratori. A questo, aggiungiamo come gli effetti dei bonus edilizi hanno consentito al Paese di superare la fase emergenziale con un incremento notevole del PIL e hanno dato una forte spinta al processo di riqualificazione energetica degli edifici con un numero di interventi mai raggiunto prima. Tutto questo è stato spazzato via in pochi minuti e quindi, ci domandiamo se sia d’interesse del Governo il destino di imprese e lavoratori, così come il destino del Paese che in questo momento è privo di una progettualità e soluzioni relative agli obiettivi di transizione e autonomia energetica"

Ascoltare la voce dei tecnici

“È necessario - conclude Carlini - che il Governo ascolti con più attenzione la voce delle Associazioni di categoria e torni sui propri passi, prevedendo norme che facilitino il mercato ed al contempo diano garanzia di trasparenza e liceità".

Una voce, quella dei tecnici, che non viene ormai ascoltata da parecchio tempo.

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