Bonus edilizi e caro materiali, che colore ha il futuro?

L'indagine di Assovernici tra i propri associati: rivedere i bonus edilizi e la cessione del credito può aiutare la ripresa del settore

di Redazione tecnica - 29/09/2022

Bonus edilizi, caro energia e caro materiali: sono tanti i settori che ripongono aspettative e fanno proposte sul futuro, sia a breve che a lungo termine. Lo dimostra la recente indagine svolta da Assovernici tra i propri associati, rispetto all’impatto che i temi centrali dell’agenda politica nazionale e internazionale stanno avendo sulle imprese del comparto pitture e vernici.

Il quadro che è emerso è quello di un settore in sofferenza per i rincari, dove i bonus hanno avuto ricadute positive solo per alcune aziende e dove gli incentivi sono stati ostacolati da difficoltà legate a tempi, costi e manodopera. Come ha sottolineato il presidente Giovanni Marsili, si preannuncia una chiusura d’anno frenata dall’incertezza sul futuro dei bonus, dalla crisi ai confini dell’Europa e dalla formazione di un nuovo governo: tutti elementi che marcano una battuta d’arresto dei lavori edili e di tutta la filiera.

Il caro materiali

Il primo dato evidente che emerge dalla survey è l’aumento del costo delle materie prime generalizzato e significativo per tutte le aziende. Spiega Marsili: “Questo è un tema cruciale che monitoriamo costantemente anche grazie alla collaborazione con altre associazioni”. Nel dettaglio, la rilevazione ha analizzato l’andamento di singole materie, evidenziando l’aumento dei costi di titanio, solventi, additivi fino al 30%; rincari più critici, che toccano il 50%, riguardano leganti a solvente e imballi, mentre i pallet superano il 50% di rialzo. In rialzo anche i costi di trasporto, con incrementi variabili tra il 15% e il 50%, in funzione dei vettori.

Il problema non è però solo legato al rincaro, ma anche al reperimento delle materie prime: circa l’86% delle imprese intervistate ha dichiarato difficoltà nell’acquisto di additivi, tra cui il TiO2 (66%), seguito dai pigmenti colorati e dai solventi (53%). Criticità che comunque stanno rientrando “per una ritrovata disponibilità dei fornitori di materie prime, ma anche per un rallentamento della domanda" spiega il presidente.

Nota dolente anche sul fronte energia: per oltre la metà degli associati gli effetti degli aumenti in bolletta di luce e gas hanno già avuto ripercussioni sui costi di produzione soprattutto per quelle aziende storicamente più energivore, che producono prodotti in polvere. Le sanzioni dovute alla crisi Russia-Ucraina hanno influito in modo considerevole solo per alcuni produttori, in particolare sulle attività di esportazione verso i Paesi interessati dal conflitto, mentre hanno influenzato solo marginalmente gli approvvigionamenti di oli e resine e altri completamenti formulativi.

I Bonus edilizi, tra opportunità e aspetti critici

Impossibile non riconoscere il valore che Superbonus 110% e bonus edilizi hanno avuto su tutto il settore dell’edilizia, comparto dei produttori di vernici compreso. I benefici sono stati riscontrati soprattutto da chi opera nell’edilizia professionale, mentre per chi produce per l’industria gli effetti indiretti sono stati marginali o nulli. Come riportato nella ricerca, il successo dei bonus è soprattutto attribuito al meccanismo della cessione del credito e all’entità della detrazione fiscale, facilitata dallo sconto in fattura. Solo il 30% ritiene che il mercato abbia espresso reale attenzione ai temi di sostenibilità: privati e condomini hanno migliorato gli isolamenti delle case per conseguire soprattutto un immediato e duraturo risparmio sulla bolletta.

Le critiche ai bonus vengono dalla concentrazione della domanda, dovuta alle scadenze serrate imposte dalle norme che, unita alla difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, ha creato non pochi problemi, insieme alla limitata disponibilità di manodopera interna.

Ecco quindi le proposte del comparto: entità della detrazione fiscale almeno superiore al 60% ( ad esempio per il Bonus Facciate) risoluzione dei problemi legati alla cessione del credito e all’applicazione dello sconto in fattura, disponibilità di una finestra temporale più ampia, coerente con gli obiettivi europei di abbattimento dei gas serra. Senza dimenticare la semplificazione burocratica. «Auspichiamo che le politiche di incentivazione siano più graduali e di lungo periodo e questo a tutto beneficio della qualità dei lavori eseguiti – conclude Marsili –. Infatti, la nostra preoccupazione è che nei prossimi anni si manifestino effetti negativi a causa di lavori non eseguiti a regola d'arte in questo euforico periodo, generando la necessità di nuovi interventi di restauro. Rinnovare le nostre città e migliorare l’efficienza termica delle nostre abitazioni ha oggi, più che nel passato, grande rilevanza per il nostro Paese e per il nostro ambiente, è quindi un peccato non portarlo a termine nei modi e nei tempi appropriati».

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