Cantieri edili e patente a punti: un sistema che non convince tutti

Diversi operatori esprimono perplessità sul meccanismo previsto dal Decreto PNRR 4, visto più come un onere burocratico che altro. Ecco il perché

di Redazione tecnica - 01/03/2024

L’introduzione della patente a crediti nel settore delle costruzioni non convince tutti. Visto più come un nuovo onere burocratico, in tanti non solo non lo ritengono una garanzia del rafforzamento della sicurezza ma, considerato l'esonero per le imprese con attestazione SOA, lo vedono anche come un’ingiustificata discriminazione dal punto di vista della concorrenza. 

Patente a crediti per i cantieri: solo un onere burocratico?

Tra gli scettici del nuovo sistema ci sono CNA e Confartigianato, che hanno espresso le loro perplessità all'indomani dell'incontro a Palazzo Chigi tra Governo e parti sociali.

Ricordiamo che, secondo quando previsto nella bozza di Decreto PNRR 4, l’art. 27 del d.Lgs. n. 81/2008 verrà sostituito con uno nuovo rubricato “Sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi tramite crediti” e che porterà, dal 1° ottobre 2024 all'obbligo di patente a punti, le cui informazioni confluiranno in un’apposita sezione del portale nazionale del sommerso.

La patente sarà dotata all’inizio di 30 crediti , consentendo di operare nei cantieri temporanei o mobili che abbiano in dotazione 15 o più crediti.

Qualora a seguito di accertamenti vengano emanati i conseguenti provvedimenti definitivi nei confronti dei datori di lavoro, dirigenti e preposti dell’impresa o del lavoratore autonomo, la patente subisce le decurtazioni, con possibilità di reintegro solo a seguito della frequentazione dei corsi di cui all’articolo 37, comma 7, TUSL. Nel caso in cui i punti siano meno di 15, le imprese e i lavoratori autonomi non potranno nei cantieri temporanei o mobili.

Il parere di CNA

Secondo CNA, se quindi da una parte si valuta positivamente la volontà del Governo di proseguire il dialogo con le parti sociali su un tema così delicato come la sicurezza sul lavoro, allo stesso tempo è necessario che questo confronto definisca strategie e interventi coerenti con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza nei cantieri. “Rafforzare la sicurezza nei cantieri è la priorità e il percorso obbligato è la qualificazione delle imprese. Non è più rinviabile una legge sull’accesso alla professione”, si legge nel comunicato del CNA. Anche per questo la richiesta è di potenziare il sistema dei controlli sostanziali, piuttosto che introdurre nuovi appesantimenti burocratici.

Le dichiarazioni di Confartigianato

Appesantimenti burocratici di cui parla anche Confartigianato, che si dichiara contraria all’istituzione di una ‘patente a crediti’ in edilizia, parlando di “meccanismo farraginoso e pieno di incertezze e lacune applicative", destinato a non produrre alcun risultato positivo in termini di riduzione degli infortuni. Il irischio è solo la trasformazione nell’ennesimo balzello burocratico sulle spalle degli imprenditori edili, "in particolare le piccole imprese, che duplica oneri economici e adempimenti amministrativi rispetto a quelli già esistenti".

La sicurezza sul lavoro secondo Confartigianato non si tutela con la burocrazia, "ma con il rispetto di regole che devono essere chiare ed applicabili, con gli organismi paritetici tra Organizzazioni imprenditoriali e sindacati dei lavoratori, con la prevenzione e la formazione, con l’applicazione corretta dei contratti nazionali di lavoro del settore, attraverso l’associazionismo d’impresa che diffonde la cultura della legalità, incrociando le tante banche dati esistenti per porre in essere un efficace piano nazionale della prevenzione, con un sistema di ispezione sul lavoro rafforzato e senza inutili duplicazioni di competenze”.

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