Cappotto termico: un grave errore di installazione da evitare

Lo ribadisce Cortexa: la sostituzione di un componente del Sistema a Cappotto determina gravi conseguenze nella posa del cappotto termico

di Redazione tecnica - 08/08/2022

Il cappotto termico è l’intervento in assoluto più richiesto in ambito Superbonus 110%, rappresentando non solo uno degli interventi trainanti per l’accesso al pacchetto completo di agevolazioni fiscali previste dall’art. 119 del Decreto Rilancio, ma anche un intervento di riqualificazione energetica fondamentale per il patrimonio edilizio italiano.

Cappotto termico, gli errori da evitare in fase di posa

Attenzione però, perché la sua efficacia e durabilità è assolutamente legata a un’installazione certificata e di qualità. Come spiega il Consorzio Cortexa, riferimento principale in Italia per il cappotto termico di qualità, un Sistema a Cappotto può essere definito così solo se è posato e progettato correttamente.

In particolare, Cortexa ricorda che il Sistema a Cappotto è quello dotato di certificato ETA secondo ETAG 004 o EAD 040083-00-0404 e di marcatura CE di sistema, i cui componenti sono testati per garantire, assieme, le migliori prestazioni possibili. Se l’isolamento viene fatto invece acquistando e assemblando elementi di diversi produttori, non testati in combinazione tra loro, il cappotto non può fornire le stesse garanzie di qualità, durata e prestazioni.

Proprio per questo motivo, un grave errore da evitare è quello di sostituire un unico componente, che mette in discussione l’efficacia del sistema di isolamento termico stesso.

Come spiega Cortexa, il cappotto termico viene ideato e successivamente certificato come Sistema se e solo se tutti i materiali che lo compongono sono stati studiati per lavorare assieme.

Nel dettaglio, i componenti che costituiscono il cappotto termico sono:

  • la malta adesiva / i collanti per il fissaggio dei pannelli isolanti;
  • i tasselli per il fissaggio meccanico aggiuntivo;
  • i materiali isolanti;
  • le malte e le reti di armatura;
  • gli intonaci di fondo / rasatura;
  • gli intonaci di finitura;
  • i rivestimenti speciali;
  • i prodotti per la sigillatura dei giunti;
  • gli accessori comprendenti la rete angolare, i paraspigoli e i profili per raccordi e bordi e per giunti di dilatazione, i profili per zoccolatura e i nastri di guarnizione.

Basta la sostituzione di uno di essi con uno non certificato per compromettere la qualità del lavoro e la sua efficacia.

Cappotto termico assemblato, risparmio vs prestazioni

Da questo punto di vista, Cortexa consiglia di evitare i cosiddetti “cappotti termici assemblati”, costituiti da elementi di diversi produttori non certificati. Sebbene siano attrattivi dal punto di vista economico, il risultato non è di qualità né dal punto di vista estetico né funzionale, oltre che portare a eventuali danni generati da un cappotto termico mal realizzato. Non solo: in caso di problemi, non sarà possibile rivolgersi ai produttori, che rispondono solo ed esclusivamente di sistemi certificati.

Si tratta di un importante aspetto che committenti, progettisti e imprese devono valutare nella realizzazione di interventi in ambito Superbonus 110%, soprattutto considerando le responsabilità post intervento.

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