Cessione del credito: il blocco aiuta solo le banche

L'accusa di Confartigianato Firenze: imprese costrette ad acquistare crediti al 78% del valore nominale per pagare i debiti ai fornitori

di Redazione tecnica - 12/02/2023

Una misura che sembra più favorire le banche che le imprese. È questo il modo con cui viene definito il Superbonus da Confartigianato Firenze, attraverso le parole del segretario generale, Jacopo Ferretti, rimarcando il dramma in cui si sta trasformando il blocco della cessione dei crediti edilizi.

Superbonus e cessione del credito: la misura favorisce solo le banche

Le imprese non riescono più a cedere i crediti e quelle che ci riescono solo a percentuali assurde, inammissibili: secondo Ferretti, "quelli che sono destinati ad aprirsi sono scenari estremamente preoccupanti per la tenuta economica del settore e non solo”.

E accusa le banche di speculare sulla situazione: Le banche sono arrivate a riconoscere appena il 78% sul 110%: ciò significa lavorare a rimessa". Come spiega Ferretti, trattandosi di lavori vecchi (spesso in secondo SAL), sono costrette a cedere a percentuali tanto basse in modo da poter pagare i fornitori."La sopravvivenza delle imprese della filiera edile è sempre più a rischio. Le ricadute sull’economia reale sono prevedibilmente catastrofiche”.

Una situazione resa ancora più tesa dal deterioramento dei rapporti con il mondo bancario: “In alcuni casi - ha aggiunto Ferretti - comprano il credito solo dopo aver esperito tutte le lunghe e complesse procedure di analisi del credito e questo è un ulteriore problema per le imprese”. 

L'importanza delle politiche di riqualificazione energetica

Ferretti ha anche richiamato i dati del report Enea aggiornato al 31 gennaio 2023, secondo cui il totale dei lavori ammessi a detrazione solo in Toscana ha superato i 4 miliardi con quasi 30 mila asseverazioni: segno che l’incentivo ha mosso una mole di lavori consistente anche nel territorio toscano.

Il segretario ricorda l’iniziativa intrapresa da alcuni enti pubblici, tra i quali la provincia di Treviso e varie regioni (Sardegna, Basilicata e Piemonte), che hanno aperto alla possibilità di acquisto del credito. “Non è la soluzione a tutti i mali, sicuramente darebbe un atteso messaggio positivo a tutto il sistema, soprattutto da parte di un settore pubblico spesso avvertito come lontano; sul piano concreto, ciò permetterebbe di sbloccare almeno una parte dei crediti attualmente fermi. Rimane la necessità di mettere un tetto massimo agli interessi”.

Infine, il richiamo alla discussa direttiva Green, di recente approvazione in Commissione Europea: “Il tema del Superbonus è legato strettamente a quello dell’efficienza energetica, su cui punta e spinge molto l’Europa. Sempre secondo i dati ENEA, le case sotto classe D in Italia sono circa 11 milioni: parametrando ai lavori fatti con Superbonus, bisognerebbe intervenire su circa 300 mila edifici ogni anno. Come si potranno fare tutti questi lavori senza imprese?” conclude Ferretti. 

© Riproduzione riservata