Decreto taglia cessioni: negativa la valutazione di ANCE

In audizione al Senato l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) ha espresso il suo disappunto sul Decreto Legge n. 39/2024 che mette fine alle opzioni alternative

di Redazione tecnica - 15/04/2024

Stop alla remissione in bonis

Con l’art. 2 del D.L. n. 39/2024, il Governo ha deciso di mettere la parola fine all’utilizzo dell’istituto della remissione in bonis, in relazione all’obbligo di comunicazione all’Agenzia delle entrate dell’esercizio delle opzioni alternative, ivi incluse quelle relative alle cessioni delle rate residue non fruite delle detrazioni riferite alle spese sostenute negli anni precedenti. In questo modo, la comunicazione per l’esercizio delle opzioni relative alle spese sostenute nell’anno 2023 e alle cessioni delle rate residue non fruite delle detrazioni riferite alle spese sostenute negli anni dal 2020 al 2022, è stata consentita se effettuata entro il 4 aprile 2024.

La valutazione di ANCE

Si valuta negativamente la disposizione, pur comprendendone la finalità di fissare al 4 aprile il termine ultimo per la verifica dei conti pubblici, in vista della presentazione del DEF.

Difatti, anche tali disposizioni ledono, ancora una volta, il principio del legittimo affidamento dei contribuenti che contavano su un istituto ampiamente riconosciuto per porre in essere adempimenti tardivi, al fine di non incorrere nella decadenza dalle agevolazioni fiscali.

Ancor più grave appare, poi, l’impossibilità di correggere errori effettuati in buona fede, contenuti in comunicazioni già inviate, per le quali, prima dell’intervento del DL 39/2024, era consentito porre rimedio entro il prossimo 5 maggio 2024 e che oggi, invece, sono anch’essi soggetti al termine perentorio del 4 aprile 2024.

Sarebbe auspicabile, in tal senso, mitigare gli effetti della norma, consentendo sia la “remissione in bonis” per le nuove comunicazioni, sia la correzione di quelle già inviate entro un termine che, seppur stringente, potrebbe essere utilizzato legittimante dai contribuenti per sanare tali situazioni. 

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