Digitalizzazione appalti: i RUP bocciano ANAC

L’indagine ASMEL: per quasi il 70% dei Responsabili Unici di Progetto il sistema gestito dall'Autorità è ancora poco performante

di Redazione tecnica - 24/04/2024

Non ne esce benissimo ANAC dalla recente indagine sulla digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici, sistema avviato dal 1° gennaio 2024, non senza qualche difficoltà, soprattutto a carico delle stazioni appaltanti.

Digitalizzazione contratti pubblici: l'indagine ASMEL 

L’indagine, realizzata da NOTO Sondaggi per conto di ASMEL, l’Associazione per la sussidiarietà e modernizzazione degli enti locali, ha riguardato un panel di circa 1000 Responsabili Unici di Progetto. Per il 77% degli intervistati la digitalizzazione del ciclo di vita degli appalti rappresenta senza dubbio un’opportunità, a patto che i sistemi telematici siano usabili e non comportino appesantimenti procedurali.

Cosa che in realtà non si è verificata, dato che l’avvio della spinta al digitale ha presentato numerosi ritardi negli ultimi quattro mesi. Un fenomeno che secondo ASMEL sembra essere sottovalutato dall’ANAC la quale, nonostante le sollecitazioni e difficoltà operative, per il 58% dei RUP intervistati non ha fornito risposte adeguate.  

Non solo: numerose le insidie nel passaggio, tanto che il 69% degli intervistati lo ha giudicato un’esperienza negativa a causa delle troppe criticità riscontrate e delle continue modifiche introdotte. Solo l’8% degli intervistati non ha riscontrato criticità.

Inoltre 1 RUP su 2 ritiene la digitalizzazione del ciclo di vita degli appalti importante in tutte le fasi, per il 31% nella fase di affidamento, mentre per il 4% nella fase di progettazione integrata e nel sistema di controllo dell’esecuzione. Tra gli adempimenti in scadenza a preoccupare di più gli Enti vi sono in primis le sanzioni al RUP per l’obbligo di trasmissione ad ANAC (57%).

ASMEL: necessario un confronto con ANAC

«I dati del sondaggio sono la conferma che il problema degli appalti digitali non sono di certo i Comuni - sostiene Francesco Pinto, segretario generale di Asmel - nonostante il poco sostegno da parte di ANAC e dell’inadeguatezza del suo sistema centrale, i comuni sono pronti ad accogliere la sfida della digitalizzazione e dell’innovazione ma non possiamo permetterci che lo facciano da soli».

Il riferimento è alle difficoltà denunziate con una lettera aperta inviata al Presidente Busia a fine marzo scorso e che ha raggiunto oltre 800 sottoscrizioni da parte degli associati ad Asmel e sulle quali l’Associazione continua a chiedere un incontro, “proprio per superare le tante difficoltà legate all’avvio del processo di digitalizzatone degli appalti”.

 

 

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