Direttiva case green: obiettivo già raggiunto col superbonus?

I dati sui consumi di energia e sugli interventi di efficienza energetica indicherebbero che il target sulle emissioni sia stato raggiunto o quasi

di Redazione tecnica - 20/03/2024

Nonostante le indicazioni della Direttiva Green siano state ridimensionate rispetto alla versione inizialmente proposta, gli obiettivi da raggiungere sono abbastanza impegnativi e nemmeno in tempi particolarmente lunghi.

Direttiva Green e Superbonus: target già raggiunti?

Tra i target previsti, la riduzione del 16% dei consumi energetici a carico degli edifici entro il 2030, percentuale che sale al 20%-22% entro il 2035.

C’è però un aspetto particolarmente interessante sul conseguimento dei risultati: il dies a quo dal quale considerare le attività di riduzione delle emissioni. Secondo quanto previsto dalla EPBD, i valori vanno infatti calcolati dal 2020, tenendo conto anche di eventuali incentivi messi in campo dagli Stati. Uno statement che sembra calzare a pennello sul tanto vituperato Superbonus, che a questo punto avrebbe contribuito non poco nel medio termine al raggiungimento del primo step.

Ad affermarlo è l’on. Agostino Santillo in un lungo post, sottolineando come grazie al Superbonus l’obiettivo intermedio della direttiva Green sarebbe stato già raggiunto o comunque potrebbe essere raggiunto a breve, incrociando i dati Terna ed Enea: “Terna, che riporta consumi reali, ci dice che nel 2021 in Italia c'è stato un consumo di energia elettrica di circa 300 miliardi di Kwh, di cui 65 ascrivibili ai consumi delle abitazioni private. Ora, il 16% applicato a questi 65 miliardi di Kwh determina un risparmio di consumi per 10 miliardi di Kwh. E proprio Enea, a fine 2023, stima i risparmi attribuiti al solo Superbonus in 9 miliardi di Kwh.”

Efficienza energetica: i dati ENEA

Guardando ai dati contenuti nel Rapporto Annuale sull’efficienza energetica 2023 pubblicato recentemente da ENEA, gli interventi soggetti a detrazione effettuati nel 2022 hanno generato risparmi di energia finale pari a 0,841 Mtep. Sommando a questi i risparmi prodotti nel medesimo anno da interventi realizzati nel 2021, il totale ammonta a 1,36 Mtep, pari al 98,1% del risparmio atteso secondo le traiettorie fissate dal PNIEC 2023.

Secondo i dati consolidati al 31 dicembre 2022, il numero totale delle asseverazioni Superbonus è pari a 352.101 unità, per un totale di circa 60,76 miliardi di euro di investimenti ammessi a finanziamento (45,2 miliardi per lavori già conclusi), da cui è derivato un risparmio energetico di energia primaria non rinnovabile per il complesso dei progetti contenuti nel database ENEA pari a 9.050,04 GWh/anno.

Al 31 dicembre 2022, il numero degli interventi incentivati raggiunge quota 352.101 e un ammontare di investimenti ammessi a detrazione di oltre 51 miliardi (35,3 per lavori già terminati). Il risparmio energetico conseguito risulta pari a 9.410,5 GWh/anno.

Obiettivi a medio e lungo termine: il ruolo degli incentivi fiscali

La strada tracciata sembrerebbe quindi quella indicata da Santillo, pur considerando la differenza tra elettrico e termico, e che le stime di risparmio, legate da Enea al Superbonus, sono riferite solo a fine 2022. Per altro, ricorda il deputato, la stessa Direttiva ammette tra gli strumenti di agevolazione proprio lo sconto in fattura, “meccanismo che in Italia ha permesso alle classi meno abbienti di efficientare la propria abitazione, nonostante le bufale della premier Meloni continuino a insinuare il contrario”.

Resta sul piatto l'ulteriore obiettivo di riduzione dei consumi del 20-22% richiesto dalla EPBD entro il 2035, sul quale “l'Italia parte in netto vantaggio rispetto agli altri Paesi Ue grazie proprio al Superbonus e al meccanismo della circolazione dei crediti, poi affossato dal Governo”, conclude Santillo.

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