Dissesto idrogeologico: le proposte di RPT in Parlamento

Audizione della Rete Professioni Tecniche e del Consiglio Nazionale Geologi presso la Commissione Ambiente della Camera. Parole chiave dell'intervento, prevenzione e gestione del rischio

di Redazione tecnica - 15/12/2022

Sono in corso alla Camera le audizioni relative al Decreto Legge n. 186/2022 che reca interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi eccezionali verificatisi nel territorio dell’isola di Ischia. Tra le parti audite in Commissione Ambiente, anche la Rete Professioni Tecniche e il Consiglio Nazionale Geologi, che hanno presentato una serie di valutazioni e proposte sul tema.

Dissesto idrogeologico del territorio: intervento dei professionisti tecnici in Parlamento

Preliminarmente, i rappresentanti dei professionisti tecnici hanno sottolineato la necessità di supportare gli enti locali, in particolare i comuni, per la redazione e l’aggiornamento dei Piani di Protezione Civile oltre che per l’istituzione dei Presidi Territoriali. Un’azione più che mai imprescindibile, considerato che, secondo i dati della Protezione Civile aggiornati allo scorso luglio, circa 1.000 comuni, pari al 12% del totale di 8.051, risultano sprovvisti di un Piano di Protezione Civile.

E i recenti avvenimenti di Ischia dimostrano che nessuna regione italiana può più considerarsi al riparo rispetto al problema del dissesto idrogeologico: negli ultimi venti anni, spiegano i professionisti, si sono registrati numerosi eventi che hanno interessato anche aree geografiche non particolarmente esposte, rispetto alle conoscenze scientifiche note. Un’affermazione corroborata dai dati dell’ultimo rapporto ISPRA: circa il 94% dei comuni italiani è a rischio (più o meno elevato) e circa 8 milioni di persone vivono in territori a rischio molto elevato per frane e alluvioni.

Le proposte della RPT e del Consiglio Nazionale dei Geologi

Si tratta di uno scenario vasto e complesso, che impone la definizione di una strategia integrata di azioni di prevenzione e gestione del rischio idrogeologico. I professionisti propongono quindi un piano pluriennale che preveda sempre di più l’impiego di risorse dedicate alla realizzazione di interventi di tipo strutturale, (opere ed interventi di sistemazione e di consolidamento delle frane, utili ad evitare che i fenomeni si verifichino, si riattivino o comunque a mitigarne gli effetti), oltre ad azioni e interventi non strutturali, per la prevenzione e la corretta gestione del rischio idrogeologico.

Esse comprendono:

  • Aggiornamento e approfondimento continuo dei Piani di Assetto Idrogeologico e di Gestione delle Alluvioni;
  • Adeguamento della Pianificazione Urbanistica Comunale;
  • Redazione ed Attuazione dei Piani di Protezione Civile;
  • Informazione alla cittadinanza;
  • Manutenzione estensiva del territorio;
  • Presidio territoriale (PT).

In riferimento a Ischia, tra le azioni strategiche non strutturali di prevenzione e gestione del rischio idrogeologico a cui andrebbe data immediata attuazione nei territori colpiti dagli eventi franosi dell’Isola, la RPT e il CNG hanno indicato senza dubbio il Presidio territoriale, che consiste nell’attività di monitoraggio osservativo del territorio operata da parte di tecnici esperti attraverso l’osservazione diretta e in tempo reale, dell’evoluzione dei fenomeni in atto e dell’insorgenza di fenomeni precursori potenzialmente pericolosi per la pubblica e privata incolumità.

Questa attività rappresenta una delle azioni più efficaci di adattamento ai cambiamenti climatici per finalità di protezione civile e di tutela delle persone. A tal proposito, il Consiglio Nazionale dei Geologi e la Rete Professioni Tecniche, intendono richiedere un’implementazione del Fondo regionale di Protezione Civile per promuovere il potenziamento del sistema di Protezione Civile delle regioni e degli enti locali.

Il Fascicolo Digitale delle Costruzioni

Infine, la RPT ha sottolineato l’urgenza di giungere alla codificazione del “Fascicolo digitale delle costruzioni”. Esso infatti permette di raggiungere un maggiore livello di affidabilità delle costruzioni grazie alla raccolta organica di informazioni urbanistiche, catastali, edilizie, impiantistiche, strutturali, geologiche, prodotte dai professionisti e/o in possesso della pubblica amministrazione.

Lo strumento supporta anche la prevenzione del pericolo idraulico, del pericolo idrogeologico, del pericolo sismico nonché altre sorgenti di rischio e concorre alla messa a punto di forme di classificazione e riduzione del rischio.

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